16,1% contro 17%. Un dato leggermente inferiore, ma sostanzialmente in linea con il trend nazionale, riferito al consumo “a maggior rischio” di alcolici tra la popolazione di età compresa tra i 18 e i 69 anni, emerge dall’indagine pubblicata dagli esperti dell’Azienda Usl Umbria 2, Strutture dipartimentali di Sorveglianza e Promozione della Salute ed Epidemiologia e Analisi Biostatica.
Lo studio, riferito al triennio 2012-2015, si inserisce nel sistema di sorveglianza nazionale “Passi” ed è stato condotto attraverso interviste telefoniche in un campione rappresentativo di cittadini residenti nei sei distretti aziendali di Terni, Foligno, Spoleto, Orvieto, Narni-Amelia e Valnerina.
Nello specifico i dati della ASL2 evidenziano che il 16,1% della popolazione fa un consumo di alcolici definito “a maggior rischio” (il dato umbro si attesta al 17,6% mentre quello nazionale, come detto, al 17%), il 59% un consumo abituale, l’8% un consumo “binge”, la cosiddetta “abbuffata alcolica” diffusa tra i giovani, ossia cinque o più bicchieri di alcol per gli uomini, 4 o più per le donne in una singola occasione, almeno una volta negli ultimi 30 giorni.
La quota significativa del 9% consuma abitualmente alcolici fuori pasto.
Pressoché impossibile “misurare”, anche alla luce di questa puntuale indagine, i rischi di danni alcol-correlati (immediati e cronici) e di dipendenza alcolica che, spiega il dr. Marco Cristofori, responsabile del servizio di Sorveglianza e Promozione della Salute “variano in funzione di diversi fattori: la quantità complessiva di alcol bevuta abitualmente, la quantità di alcol assunta in una singola occasione, le modalità ed il contesto di assunzione dell’alcol”.
Non è possibile inoltre stabilire limiti al di sotto dei quali i rischi si annullano, quel che è certo è che l’alcol è considerato sicuramente cancerogeno per l’uomo. L’indagine “Passi”, Progressi delle Aziende Sanitarie per la Salute in Italia, analizza anche il fenomeno della guida sotto l’effetto dell’alcol. Una minoranza, piccola ma significativa ha dichiarato di guidare anche quando è sotto l’effetto dell’alcol facendo correre seri rischi a sé e agli altri. I controlli con etilotest sono uno strumento di provata efficacia per la riduzione della mortalità dovuta agli incidenti stradali, ma risultano ancora poco diffusi.
Ha dichiarato di guidare sotto l’effetto dell’alcol il 6% di coloro che hanno un’età compresa tra 18 e 24 anni e il 9% di coloro che hanno un’età compresa tra 25 e 34 anni.
Rimane pertanto ampio il margine di miglioramento nelle pratiche di prevenzione e di contrasto.