E’ stato condannato a 9 mesi di reclusione (pena sospesa) il professore che rivolse una frase omofoba a un suo alunno, al tempo minorenne.
La vicenda è datata 2014 e si svolse in un istituto di Assisi.
Secondo una ricostruzione ritenuta attendibile dai giudici (seppur contestata dal professore) questi si rivolse allo studente 14enne dicendo che “l’omosessualità è una brutta malattia, tu nei sai qualcosa”. Il ragazzo ebbe la prontezza di rispondere: “ci credo, da quando conosco lei.”
E’ a quel punto che il professore, stizzito, ha colpito il ragazzo con due calci alla gamba destra e due pugni sulla spalla destra e, infine, afferrandolo per il collo fino a fargli mancare il respiro.
Da qui l’accusa di percosse, lesioni e ingiurie
All’epoca dei fatti intervenne il sottosegretario alla pubblica istruzione, Davide Faraone, che si recò in visita nella scuola dove avvenne il fatto mentre l’ufficio scolastico regionale inviò una relazione al ministro Stefania Giannini. L’insegnate fu successivamente sospeso dall’incarico.
I genitori del ragazzo denunciarono il professore e oggi il Tribunale di Perugia ha condannato il docente, che non ha voluto commentare la sentenza, a 9 mesi di reclusione (pena sospesa).
Secondo il Tribunale, tra le altre cose, il professore ha commesso il fatto “per futili motivi” e il comportamento è stato “in violazione dei doveri inerenti la pubblica funzione esercitata” nonché ha agito “profittando di circostanze di persona tali da ostacolare la pubblica e privata difesa, in particolare dell’ evidente inferiorità psichica della vittima, in ragione sia della minore età, sia del ruolo di insegnante rivestito”.