Sono quasi 2400 i lavoratori dell’Ast chiamati al voto dal 21 al 23 novembre per il rinnovo delle Rsu. Un appuntamento importante, è stato detto durante la presentazione di programma e candidati alla presenza della segretaria generale della Fiom Cgil nazionale Francesca Re David, perché il 2018 sarà l’anno della verità per le acciaierie di Terni di proprietà della multinazionale tedesca ThyssenKrupp. Il sindacato sostiene che i risultati economici degli ultimi anni, merito esclusivo dei sacrifici fatti dai lavoratori dopo l’accordo del 2014, non lasciano più spazio a scuse e rinvii. E poi sono necessari investimenti su ambiente e ciclo produttivo, a partire dal promesso potenziamento dell’area a freddo, per il quale oggi esistono condizioni economiche e di mercato assolutamente favorevoli.
Sono 42 i candidati della Fiom tra operai, impiegati e quadri.
“La Fiom è fatta dai suoi delegati – ha detto la segretaria delle tute blu Cgil – e ha come caratteristica fondamentale e distintiva il legame stretto con le lavoratrici e i lavoratori, dentro i luoghi di lavoro. Ecco perché – ha aggiunto Re David – il voto in una fabbrica importante come Ast, strategica per la siderurgia italiana, è un momento fondamentale”.
“Ci presentiamo a queste elezioni come sempre mettendoci la faccia e a testa alta – ha affermato il segretario generale della Fiom di Terni Claudio Cipolla – forti della nostra coerenza e dell’impegno di questi anni difficili. Lo facciamo senza candidati riciclati nelle nostre liste, senza transumanze, mettendo sempre davanti l’interesse generale dei lavoratori e non quello personale di questo o quel candidato”. Cipolla si è detto certo che la partecipazione al voto, come è nella tradizione di Terni, sarà alta perché “i lavoratori sono intelligenti e sanno quanto sia importante scegliere chi dovrà rappresentarli per i prossimi 3-4 anni. I punti fondamentali del nostro programma, dall’integrativo agli investimenti, dagli impegni su interinali e appalti, alla grande questione dell’ambiente, rappresentano una vera e propria cartina di tornasole – ha concluso Cipolla – ed è su queste partite che si capirà se Thyssen intende puntare davvero su Terni oppure galleggiare in attesa della scadenza dell’accordo per poi, magari, prendere altre strade”.