Ieri le rappresentanze territoriali sindacali di FIM, FIOM, UILM, FISMIC, UGL e USB hanno incontrato l’amministratore delegato di AST Massimiliano Burelli.
I sindacati avevano chiesto l’incontro per fare il punto della situazione sulla procedura di vendita dello stabilimento da parte di Thyssenkrupp e, nel frattempo , per ricevere rassicurazioni.
L’amministratore delegato ha ribadito che fino ad ora a Thyssenkrupp sono pervenute 4 manifestazioni di interesse all’acquisto e almeno altre due stanno per arrivare sui tavoli di Essen.
La procedura di vendita, ha detto Burelli, si avvierà alla fine dell’anno fiscale.
Da parte loro i rappresentanti dei lavoratori hanno chiesto che tale processo di vendita sia il più veloce possibile “per far in modo che AST possa seguire percorsi certi e di sviluppo rispetto a un piano industriale propedeutico al futuro dello stabilimento e del territorio.
Visti i tempi non certi di tale procedura le organizzazioni sindacali hanno proposto all’AD di impegnarsi attraverso un accordo che garantisca AST come la conosciamo, ossia con la garanzia dei livelli occupazionali, la garanzia degli assetti industriali e la garanzia degli investimenti di sviluppo e mantenimento industriale”.
Ma Burelli non ha inteso prendersi alcun impegno in proposito non rendendosi disponibile a sottoscrivere alcun accordo con i segretari territoriali dei metalmeccanici,
“Come segreterie territoriali crediamo indispensabile una rimozione delle rigidità aziendale, inutili in questo momento così come riteniamo immotivate le posizioni sulla cassa integrazione che penalizza solo i lavoratori. Dal canto nostro – è scritto in una nota congiunta – abbiamo manifestato la volontà di giungere ad un accordo da definire al tavolo con le RSU per avere una gestione condivisa degli ammortizzatori sociali e non una semplice comunicazione aziendale. La gestione condivisa è patrimonio delle relazioni sindacali in questa azienda.
Le organizzazioni sindacali, nel ribadire quanto sia importante governare questo passaggio epocale per quello che rappresenta AST nel suo insieme, ritengono assordante il silenzio del governo regionale, che a distanza di un mese ancora non convoca un confronto con le organizzazioni sindacali. Preoccupante è anche l’atteggiamento del Governo nazionale che riporta solo le posizioni aziendali e non percepisce il vero pericolo che vede la stessa Thyssenkrupp portatrice di interessi contrapposti, ovvero venditrice e possibile concorrente all’interno dello stesso gruppo dal punto di vista commerciale.
Le organizzazioni sindacali ribadiscono lo stato di agitazione in quanto non si sta ponendo la giusta attenzione su un sito strategico per il paese, ovviamente il perdurare di questa fase, fatta di rigidità aziendali e distrazioni della politica, porterà a un inevitabile inasprimento dello stato di agitazione”.