21 anni di puro talento pianistico. Quello di Axel Trolese è un cammino musicale che parte in tenera età che lo porta a diplomarsi in pianoforte con il massimo dei voti a Cremona all’ISSM Monteverdi sotto la guida di Maurizio Baglini. Si trasferisce poi a Parigi al Conservatorio Nazionale nella classe di Denis Pascal. Studia con nomi importanti del pianismo internazionale, da Benedetto Lupo a Joaquin Achucarro, Aldo Ciccolini e Roberto Prosseda. E contemporaneamente partecipa a Concorsi dove riceve importanti riconoscimenti, tra i quali il Premio Alfredo Casella alla 32ª edizione del Premio Venezia, il Premio EduMus, riconoscimento dedicato ai migliori giovani musicisti italiani, e il Premio Italia Giovane che coinvolge ogni anno tra i più brillanti giovani talenti italiani in tutti i campi. Trolese non si ferma davanti alle competizioni internazionali: arriva in semifinale al Suzhou International Piano Competition di Shanghai, si aggiudica il Grand Prix Alain Marinaro a Collioure, dove ottiene anche il premio del pubblico, e nel 2017 vince il 2° Premio all’Ettore Pozzoli International Piano Competition di Seregno.
Axel Trolese suonerà a Terni domenica 16 dicembre alle 17.30 al Gazzoli con anteprima il sabato 15 dicembre presso la Sala Consiliare di Guardea, sempre alle 17,30.
L’Araba Fenice ha titolato il concerto: ”Il fascino del virtuosismo”, perché il programma che il talentuoso Trolese eseguirà, oltre ad essere spiccatamente virtuoso, possiede originalità e un ambiente armonico che denota uno studio profondo e una conoscenza della materia come pochi altri.
Trolese ha scelto di eseguire, prima a Guardea e poi a Terni, una luminosa Sonata di Muzio Clementi la n.3 dell’ Op.50 titolata “Didone Abbandonata”, una perla musicale che pochi pianisti eseguono in un recital data la grande difficoltà tecnica dell’Opera. Poi un brano poco conosciuto di Brahms le “Variazioni su un tema originale” Op.21 n.1, un’opera scritta per pianoforte ma con la mente proiettata ad un pensiero orchestrale che rende la musica piena di respiro e maestosità. Infine una delle opere più complesse e complicate mai scritte per la letteratura pianista di ogni tempo, quel “Gaspard de la Nuit” scritta nel 1908 dal francese Maurice Ravel.