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E’ stato accolto molto calorosamente, questa sera a Terni, Christian De Sica.
Il popolare artista romano ha ritirato il premio alla carriera che gli è stato consegnato durante la cerimonia di chiusura della prima edizione del Terni Pop Film Fest, il festival che ha voluto celebrare il cinema popolare nazionale.
Non a caso, ieri pomeriggio è stato ospite del Festival, il regista Neri Parenti che del cinema popolare è uno degli alfieri, insieme ai fratelli Vanzina. Suoi alcuni dei cinepanettoni più famosi: da Merry Christmas a Natale a New York, da Natale a Rio a Natale a Beverly Hills, fino all’ultimo Natale da chef.
“Il cinema popolare come lo si faceva negli anni ‘80 e ‘90 non si fa più prima di tutto perché sono cambiati gli interpreti” – ha detto Neri Parenti – “prima c’erano degli attori che non erano comici ‘puri’ ma che facevano dei film ‘popolari’. Penso a Manfredi, Mastroianni, Gassmann, ma anche Sordi. Poi è arrivata la generazione dei comici puri come Montesano, Pozzetto, De Sica, Boldi, gente che veniva dal cabaret, che ha portato una comicità diversa, basata più su loro stessi che sui personaggi. E dopo c’è stata la generazione della tv, di Zelig, che ha trasportato gli sketch al cinema. Con l’ultima generazione, invece, quella del web, i risultati non sono stati esaltanti perché evidentemente quel tipo di comicità ha più fortuna restando confinata in quel mondo. Una volta questi film facevano tanta ‘cassetta’ e quindi chi li interpretava oltre ai soldi guadagnava il credito per poi chiedere un cachet più alto al prossimo film. Oggi questo non succede più, quindi gli attori hanno più riluttanza ad accettare ruoli comici, tranne forse Checco Zalone. Gli altri preferiscono semplicemente scegliere sceneggiature di loro gradimento. Poi rispetto al passato è cambiato anche il ritmo con cui vengono girati i film”. Ma ad essere cambiato è anche il mondo della produzione cinemaografica: “una volta c’erano i grandi produttori che potevano permettersi di fare film di cordata e, in generale, i proprietari dei cinema consideravano importante avere in cartellone questo o quel film di un dato produttore. Oggi sempre più spesso capita che i produttori debbano pagare anche le sale cinematografiche perché prendano le loro pellicole” – ha continuato il regista. In questo discorso si è inserito giocoforza anche l’avvento delle produzioni fatte esclusivamente per nuove piattaforme, su tutte Netflix: “Credo che Netflix aiuti in generale il cinema, perché aumenta la possibilità di lavoro e di fruizione di un’opera, abbassando i costi. Purtroppo però non è di aiuto al cinema italiano perché il budget che viene messo a disposizione per l’Italia non è sufficiente a realizzare un film di livello” – ha concluso Neri Parenti.
Tornando a De Sica, l’artista romano ha ringraziato Terni proprio perché con questo festival ha voluto “valorizzare il film nazional-popolare.E’ un bella festa – ha aggiunto – Rassegne come queste sono importanti perché rimettono al centro il cinema popolare, che viene spesso declassato. Non bisogna dimenticare che senza il cinema popolare non sarebbe possibile fare tutto il resto dei film. E poi, per esempio, pellicole come il primo ‘Vacanze di Natale’ raccontano l’Italia degli anni ‘80 molto meglio di tanti altri ‘film impegnati’. La verità è che spesso non siamo riconosciuti abbastanza perché c’è molta invidia. Questi se la cantano e se la suonano da soli mentre i nostri film la gente li va ancora a vedere.Per vincere un premio ho dovuto fare un film drammatico, Il figlio più piccolo di Pupi Avati”
“Non c’è cosa più bella – ha concluso De Sica – che entrare in una sala gremita come quella di stasera e sentire la gente che ride. Riuscire a regalare delle risate è la più grande soddisfazione che si possa avere” .
Fuori dal Politeama-Cityplex tanti fans.De Sica non si è sottratto a selfie, foto e firma di autografi.
CHRISTIAN DE SICA SUL RED CARPET