C’è un passaggio che fa il tecnico dell’AFOR (Agenzia Forestale Regionale) che lascia un po’ perplessi, quando diche che: “È quindi evidente come, anche qualora la pericolosità di un albero sia sostanzialmente bassa, sussista comunque una certa quota di rischio residuo, specie in coincidenza di eventi meteorici istantanei e/o particolarmente avversi”.
Cioè ci dice che tutto sommato l’albero (che verrà abbattuto) sarebbe pure in buona salute ma se si verificassero eventi atmosferici particolarmente violenti potrebbe venir giù.
Stiamo parlando degli alberi da abbattere alla Passeggiata a Terni che “rappresentano una piccola parte di quelli presenti all’interno del parco e sono radicati in tre aree, di cui la prima situata nei pressi del Monumento ai Caduti della Grande Guerra, la seconda di fronte alla Chiesa di Santa Maria del Carmine e l’ultima nel settore nord est del parco pubblico in adiacenza del campo da bocce. Nello studio è stata valutata la stabilità di 30 individui arborei attraverso valutazioni di visive e strumentali”.
Ne sono stati individuati, malati, o morti, 18. 9 ippocastani, 3 tigli e platani. Più un cipresso secco, un orniello e un pino domestico (morto) nei pressi del monumento ai caduti in piazza Briccialdi.
Bellissimi e verdi. E sono morti.
L’ORDINANZA URGENTE DI BANDECCHI
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