Il Tar dell’Umbria ha accolto il ricorso di una società di distribuzione giochi contro l’ordinanza della giunta regionale che disponeva la chiusura di sale gioco, sale scommesse e sale bingo fino al 14 novembre. Una misura ulteriormente restrittiva rispetto al DPCM del 19 ottobre.
Secondo il giudice monocratico del TAR ” l’istanza in esame evidenzia un pregiudizio grave ed irreparabile derivante dalla sospensione delle attività svolgentesi nelle sale giochi, scommesse e bingo, disposta dall’art. 3 del provvedimento regionale impugnato;
– tale disposizione massimizza la restrizione della predetta attività rispetto alle più limitate previsioni restrittive emergenti dal combinato degli artt. 1, comma 6, lett. l del DPCM 13.10.2020 ed 1, lett d3 del DPCM 18.10.2020 (per effetto dei quali l’attività in discorso è consentita limitatamente alle ore 18-21, ma sempre a condizione che le Regioni e le abbiano preventivamente accertato la compatibilità dello svolgimento delle suddette attività con l’andamento della situazione e che individuino i protocolli o le linee guida applicabili idonei a prevenire o ridurre il rischio di contagio nel settore di riferimento e comunque in coerenza con i criteri di cui all’allegato 10)
pertanto – secondo il giudice – è evidente la sussistenza di un danno grave ed irreparabile nell’attesa della trattazione collegiale dell’istanza, tuttavia da contemperarsi con il pressante pubblico interesse espresso dalle prescrizioni del settore e sopra richiamate”.
Per questi motivi “Accoglie l’istanza di misura monocratica subordinatamente al rispetto, nelle predette sale, della condizioni richiamate nella parte motiva del presente decreto”.
Il SAPAR (Servizi Apparecchi per Pubbliche Attrazioni e Ricreazioni) l’associazione che riunisce il gestori dei giochi di Stato esprime la propria soddisfazione per la decisionedel Tar umbro. ““Speriamo che questa caccia alle streghe finisca subito. È intollerabile questo accanimento su attività produttive legali, con precisi protocolli di sicurezza e che non sono mai stati focolai di infezione. Solo per queste tipologie di locali è dunque possibile riprendere l’attività sempre nel rispetto delle Linee Guida antiCovid e della fascia oraria (8-21) fissata dal Dpcm del 18 Ottobre 2020, salvo diverse disposizioni comunali sugli orari”.