“La diffusione di notizie e il loro commento senza essere informati sul contesto e sui particolari, può creare confusione e, a volte, ingenerare aspettative che poi siamo costretti a deludere per i molti fan del tanto peggio tanto meglio oggi al lavoro nella politica ternana. A noi interessa invece informare correttamente i cittadini: per quel che riguarda l’utilizzo dei mezzi a idrogeno per il trasporto pubblico preciso che il progetto va avanti con finanziamenti già assegnati e smentisco quindi le notizie e le polemiche fatte circolare in queste ore”. Lo ha detto l’assessore all’ambiente del Comune di Terni Benedetta Salvati, rispondendo a una nota del Gruppo consiliare del Movimento 5 Stelle che parlava di “clamorosa marcia indietro”, sul questo progetto.
“I fondi a disposizione, che ammontano a 20 milioni di euro, sono più che sufficienti per dotare il Comune di Terni di una flotta cospicua di autobus a idrogeno. Per questi mezzi, come già spiegato più volte in passato, sarà necessario costruire anche l’infrastruttura di rifornimento e approvvigionarli con costi paragonabili ai prezzi di mercato dei carburanti tradizionali – precisato l’assessore – Riguardo al finanziamento del Pnrr, oggetto di una nostra delibera e di commenti inesatti da parte di alcune forze politiche quantomeno precipitose nei loro interventi, preciso che questo finanziamento specifico era già stato in gran parte dedicato all’acquisto di autobus elettrici di piccole dimensioni necessari per poter coprire le corse che attraversano il centro urbano come previsto nel Pums.
Ad oggi per autobus di queste dimensione ad idrogeno c’è pochissimo mercato e pertanto si era già stabilito che questi mezzi fossero bus elettrici classici. Si era inoltre pensato di inserire ulteriori due autobus ad idrogeno ad integrazione della flotta che – ripeto – verrà acquistata con altri finanziamenti già assegnati. Visti però i tempi e le condizioni del PNRR, si è deciso di riprogrammare questo (e solo questo) finanziamento solo sull’elettrico.
Al contrario – ha concluso l’assessore – il progetto HYDRA rimane tale e quale ed è quello di cui si è sempre parlato: quindi Terni sarà dotata di bus a idrogeno e questa nostra amministrazione, che ci ha sempre creduto, continuerà a puntare sull’idrogeno”.
LA NOTA DEL MOVIMENTO 5 STELLE
Annunci, proclami, perfino l’autobus in bella mostra fotografato sotto Palazzo Spada. L’amministrazione Latini a trazione Lega prima e Fratelli d’Italia poi si conferma ancora una volta campione mondiale di illusionismo. Terni capitale dell’idrogeno, Terni apripista verso il futuro, Terni epicentro della transizione ecologica. Quante ne abbiamo dovute sentire. E quante ancora ci capiterà di doverne ascoltare e mandare giù. L’ennesimo bluff della destra a Terni si chiama trasporto pubblico a idrogeno, l’ultima illusione di una classe politica che fa della propaganda il suo unico verbo. Solo così si può spiegare la clamorosa marcia indietro di Palazzo Spada rispetto all’annunciato acquisto dei mezzi di trasporto pubblico a idrogeno. I ternani, per ora, si dovranno accontentare di una decina di mezzi elettrici. Al di là dei problemi relativi alle tempistica di fornitura, che il Comune aveva messo in conto stanziando 6 milioni di euro e annunciando urbi et orbi una città ormai proiettata nel futuro fatto di energia pulita e sostenibile, dei bus alimentati ad idrogeno e sulla modalità di realizzazione della infrastruttura di approvvigionamento dell’idrogeno, ricordiamo a questa amministrazione che non basta un autobus, per quanto voluminoso, per nascondere i piani della Regione Umbria in materia di idrogeno. Piani che non vedono e non hanno mai visto per Terni un ruolo da protagonista. Progetti e risorse, infatti, la Regione li mette per la riconversione ad idrogeno delle centrali di Gualdo Cattaneo e Pietrafitta. Saranno questi i poli di produzione. A Terni oltre alle vuote chiacchiere, doveva essere prevista la sola mobilità pubblica alimentata ad idrogeno, senza alcuna produzione. E adesso nemmeno quella. Lo stesso progetto di riconversione della linea ferroviaria Terni-Sulmona è stato letteralmente trainato dalla volontà del Movimento 5 Stelle nella Regione Lazio. A Terni ci hanno abituato alle passerelle, nonostante una situazione drammatica sotto il punto di vista ambientale, mai nessuna politica di riconversione e di sostenibilità è stata mai veramente messa in pratica. Altro che capitale dell’idrogeno, Terni è per la Regione Umbria capitale degli impianti di smaltimento della mondezza e dei fanghi. Lì sì che i nostri politici non temono smentite.