Ci scrive la lettera che pubblichiamo l’ex assessore del comune di Terni Alberto Pileri. Ce l’ha scritta ieri ma assume un rilievo maggiore dopo la pubblicazione dei dati sull’indice climatico nella nostra città. Terni è una città verde e ricca di acqua – sostiene Pileri – dovrebbe preservare questo suo patrimonio, anzi dovrebbe incrementare gli spazi urbani verdi per mitigare gli effetti del cambiamento climatico. Ma l’argomento non sembra essere al centro dell’agenda politica. Più semplice “tagliare”, gli alberi “pericolanti”
DI ALBERTO PILERI
Nel giro domenicale per la città per trovare una edicola ancora aperta per acquistare i giornali, questa mattina sono transitato per Viale Torricelli e Viale Tito Oro Nobili.
L’ interesse nella nostra città per la questione ambientale e climatica – argomento molto delicato e complesso , dalle molte sfaccettature – mi sembra molto al di sotto del minimo necessario.
Anche le periodiche ed annuali indagini sulla qualità della vita , condotte da Lega Ambiente ed Il Sole 24 Ore, per non parlare del lavoro di monitoraggio di ARPA e degli Studi dell’ ISPRA ( Istituto Superiore Protezione Ambientale ) , non destano alcuna attenzione ed interesse da parte delle istituzioni locali , delle forze sociali e culturali. Quelle ambientali sono del tutto assenti. Qualche intervento polemico e strumentale di carattere familiare, niente di più.
Eppure le condizioni strutturali storiche dei problemi ambientali che abbiamo a Terni e nel territorio urbano Terni/Narni – cui si sovrappongono e sommano quelli dei mutamenti climatici in corso da decenni e divenuti più marcati in questi ultimi anni – richiederebbero uno sforzo maggiore in termini di :
– metodo di approccio, che bandisce la demagogia e la strumentalità iper-polemica distruttiva del dibattito e confronto;
– di elaborazione di strategie di pianificazione e programmazione, avendo come schema di riferimento Agenda 2030 e gli obiettivi ( goal ) indicati;
– di definizione di pochi , circoscritti obiettivi da porsi per una rinnovata ed adeguata politica di risanamento ambientale;
– di alcune azioni stralcio da mettere immediatamente in campo come :
– a) ampliamento e potenziamento aree urbane da destinare a parchi e bosco urbano in grado di catturare la CO2 ( per esempio l’area comunale di Vocabolo Staino che si trova fra Ast ed Azienda Ospedaliera ; l’area di Proprietà Ast fra via Tre Venezie ed il Serra che funge da parcheggio;
b) mitigare l’impatto delle emissioni della mobilità con nuovi veicoli pubblici (bus ibridi ed elettrici; flotte auto ASL, enti etc.).
Occorrerebbe pensare ed adottare un Piano Regolatore del Verde e delle Acque Urbane per accrescere sia la consapevolezza civica sia l’attenzione e la promozione di iniziative di vero e proprio soccorso ambientale