Il comitato provinciale di Forza Italia respinge le critiche sulla formulazione delle candidature alle recenti elezioni regionali. Si ricorderanno infatti le polemiche sorte dopo la rinuncia a candidarsi del presidente del consiglio comunale di Terni, Francesco Ferranti, seppur sollecitato al riguardo.
A tal proposito il coordinamento provinciale di FI ribadisce che “le liste per le elezioni regionali sono state composte, come da statuto, dal coordinamento nazionale sentito il coordinamento regionale, sulla base di un principio fissato dagli stessi durante due riunioni convocate a Roma (di cui una alla presenza di Berlusconi) e una a Perugia, dove è stato chiesto a tutti gli eletti (amministratori in primis) di scendere in campo per “tirare” il più possibile la lista sulla base di una ripartizione tra Terni e Perugia di 6 a 14, tenendo anche conto dell’equilibrio di genere come previsto dalla legge regionale vigente.” Nel comunicato che spiega anche che “le richieste di candidatura sono state raccolte sulla base di un principio, fissato anch’esso all’atto della stesura della lista e che nelle future ripartizioni di ruoli e incarichi si sarebbe tenuto conto del criterio meritocratico dei consensi raccolti oltre a quello “scontato” della competenza.”
Vengono respinte anche le critiche rispetto ai risultati elettorali ottenuti: “l’analisi del voto – è scritto nel comunicato di Forza Italia Terni – ha evidenziato che la Provincia di Terni con il 5.57 % dei voti ha conseguito una percentuale più alta, seppure di poco, della provincia di Perugia (5.48 %) invertendo il risultato conseguito alle europee. Ha evidenziato altresì che i candidati hanno tirato la lista.
Certamente più i candidati erano “forti”, “più” c’è stata una rispondenza. Infatti abbiamo pagato un po’ dove c’era assenza di candidati (es. Valnerina) e dove c’erano candidature meno forti anche se comunque, grazie ai candidati di “servizio”, siamo riusciti a tamponare ben maggiori emorragie di voti (es. Narni) dovute alla presenza di candidature molto competitive da parte di alleati e avversari.
Anche a Terni città, dove pur avendo pagato la situazione che si è creata a causa del ritiro della candidatura di Ferranti e con il partito che ha subito l’uscita di alcuni esponenti a cui la stampa ha dato subito risalto, grazie alla candidatura di Stefano Fatale e della generosa disponibilità alla candidatura “di servizio” del Dott. Mecarelli abbiamo evitato un risultato ben più pesante se consideriamo le fortissime candidature di Lega, FDI e Lista Tesei. La vicenda ternana è la dimostrazione plastica che era giusto il criterio di candidare tutti gli amministratori.
Il contributo del vice coordinatore regionale (Ferranti ndr) in questo scenario sarebbe stato assolutamente determinante per conseguire un risultato nettamente al di sopra della media regionale.
In provincia di Terni sono state espresse circa il 73 % delle preferenze, a testimonianza del fatto che c’è un ottimo radicamento che ha compensato in parte la perdita del voto di opinione.”
Infine, Forza Italia Terni sottolinea che “pur nell’evidente difficoltà del partito a livello nazionale e pur la particolare condizione di una forte presenza leghista nella provincia di Terni, anche dovuta alla presenza del sindaco di Terni targato Lega, è riuscita ad ottenere un risultato al di sopra della media regionale” e fa appello a tutti “affinché sia utilizzato il metodo di confrontarsi all’interno degli organi a ciò deputati e non fuori sulla stampa e sui social.”