Bocciato dalla maggioranza in regione un emendamento delle minoranze che ampliava il plafond dei “Canoni idrici”. “L’emendamento respinto con un atteggiamento superficiale ed arrogante dalla destra – affermano i consiglieri Fabio Paparelli Pd e Thomas De Luca 5 Stelle – prevedeva di aumentare e rimodulare le risorse destinate a sostenere ai comuni interessati dagli impianti di grandi derivazioni idroelettriche (Terni, Narni, Alviano, Baschi e Cerreto di Spoleto) in modo tale da sostenere gli sforzi tesi a raggiungere obiettivi infrastrutturali importanti sul versante della impiantistica sportiva e per ridare a Terni il titolo perduto di capitale dello sport. Senza andare a gravare ulteriormente sulle finanze regionali e salvaguardando l’equilibrio di bilancio – sottolineano ancora Paparelli e De Luca – avevamo predisposto un atto di rimodulazione virtuosa delle risorse tale da dare copertura finanziaria all’incremento di autorizzazione di spesa in investimenti, di 700mila euro all’anno, per gli esercizi 2023 – 2024 – 2025, relativamente alla ‘Missione 6 – Politiche giovanili, sport e tempo libero – Programma 01 – sport e tempo libero’ che prevede, appunto, anche interventi nell’ambito dell’impiantistica sportiva”.
“Come è noto – spiegano i due consiglieri di minoranza – l’Assemblea legislativa dell’Umbria, con Legge regionale n. 18/2021 (Disposizioni per la formazione del bilancio di previsione 2022-2024 della Regione Umbria – Legge di Stabilità regionale 2022), all’articolo 3 confermava l’autorizzazione rilasciata alla Giunta regionale a destinare la somma di 1 milione 600mila euro annui per lo sviluppo e la valorizzazione dei territori dei comuni interessati da impianti di grande derivazione”.
“Questo nostro emendamento – aggiungono – risultava peraltro perfettamente in linea con il provvedimento approvato dalla stessa Giunta regionale con DGR n. 1010 del 05 ottobre 2022, con il quale lo stesso governo regionale proponeva di ampliare il plafond autorizzatorio fino al 35% del canone fisso, che viene quantificato in 8 milioni 331mila 147 euro a normativa vigente, con un incremento di spesa di ulteriori 1 milione 700mila euro con l’approvazione del nuovo disegno sui cosiddetti canoni idrici”.
“Alla luce di ciò – concludono Paparelli e De Luca – ci attendevamo che le forze di maggioranza e lo stesso Governo regionale, accogliessero con favore questo emendamento, consapevoli, che al di là degli schieramenti e delle contrapposizioni politiche, poteva rappresentare davvero una svolta per rendere possibili tutti quegli investimenti attesi e ambiziosi promossi sul territorio, senza dover ricorrere a false promesse o a nuove trovate propagandistiche”.