Rimini nel caos più totale. La prossima avversaria della Ternana ha subito dal Tribunale Federale Nazionale una pesante penalizzazione di 11 punti per una serie di violazioni amministrative e, come se non bastasse, ha perso durante la sessione estiva del mercato tutti i giocatori migliori (Garetto è venuto a Terni) e, infine, non ha al momento uno stadio a disposizione. Al punto che, ad oggi, non si sa dove e se si giocherà Rimini-Ternana in programma domenica 7 settembre. Visto che il sindaco ha fatto apporre i lucchetti, impedendo così alla squadra di allenarsi.
Il sindaco di Rimini Sadegholvaad ancora questa mattina ha dichiarato:
RIMINI CALCIO. Quanto accaduto ieri rappresenta l’ennesima tappa di una situazione paradossale e sportivamente parlando inconcepibile. Non è accettabile.
In questo momento siamo al fianco della squadra e dei ragazzi del settore giovanile, dello staff tecnico e delle famiglie, alle prese con una situazione caotica e incomprensibile.
La posizione del Comune, che a qualcuno può sembrare eccessivamente rigida, è tale esclusivamente a fin di bene. E il bene da preservare per noi è il patrimonio sociale ancor prima che sportivo rappresentato dalla Rimini Calcio.
Una società che come tutte è vincolata da scadenze amministrative, a cui deve rispondere obbligatoriamente e secondo quanto previsto dalla legge, non può ‘usare’ la squadra come alibi per bypassare le norme né può lasciare decine di ragazzi nel limbo di una incertezza che rischia di comprometterne il futuro calcistico.
Il Comune e i suoi uffici sono sempre disponibili alla collaborazione per il bene dello sport cittadino ma a condizione che pagamenti e scadenze vengano rispettati.
La nuova proprietà del Rimini decida cosa fare: se vuole proseguire nel percorso che ha scelto di intraprendere alla guida del club, deve essere consapevole che ci sono regole che vanno rispettate.
Poi ci sarebbe da parlare del progetto sportivo. Ma ci sarà tempo anche per questo.