L’Arma dei Carabinieri è da sempre in prima linea nella azione di prevenzione e contrasto alla violenza di genere. Non a caso all’inizio del 2009, anno d’introduzione in Italia della nuova fattispecie di reato degli atti persecutori (ossia lo “stalking”), è stata firmato un Protocollo d’Intesa fra il Ministero delle Pari Opportunità, il Ministero della Difesa ed il Comando Generale dell’Arma dei Carabinieri in virtù del quale è stata istituita, all’interno del Reparto Analisi Criminologiche del Raggruppamento Carabinieri Investigazioni Scientifiche, un’apposita Sezione Atti Persecutori. Questa Sezione ad hoc ha il compito di sviluppare studi e ricerche di settore rivolti all’approfondimento del fenomeno e all’aggiornamento delle strategie di prevenzione e di contrasto nonché contribuire ad incrementare l’efficacia delle iniziative promosse dal Dipartimento per le Pari Opportunità.
La particolare sensibilità al fenomeno da parte dell’Arma è evidenziata dalla specifica attività formativa che, tramite l’Istituto Superiore di Tecniche Investigative di Velletri, è stata svolta nei confronti di migliaia di militari in tutta Italia per renderli maggiormente capaci di affrontare tali delicate situazioni.
E nel giorno in cui si celebra la Giornata internazionale contro la violenza sulle donne è doveroso soffermarci sulla situazione generale e particolare del fenomeno.
A livello generale si rileva che per combattere a 360° questa piaga diffusa, che supera le barriere dell’età, del ceto sociale e della nazionalità, è necessaria un’azione costante, convinta e sinergica. L’azione congiunta posta in essere da tutte le Istituzioni a tutti i livelli, con interventi che partono dalle scuole per infondere nei giovani una cultura del rispetto e del corretto rapporto di coppia, sta cominciando a dare i suoi frutti cominciando a sgretolare quel “muro dell’omertà”, legato ai vincoli sentimentali o familiari quasi sempre esistenti fra vittime e autori della violenza, che spesso “protegge” la “discovery” di tali orribili vicende. L’aumento delle segnalazioni e denunce in tale campo è l’indice che la direzione intrapresa è quella giusta e che lo sforzo deve essere protratto.
Passando alla situazione locale non possiamo non ricordare che, nell’ottica di fare un passo in avanti nella tutela delle donne vittime di soprusi, presso questa sede, è stata inaugurata, nel pomeriggio del 28 settembre 2016, una “Aula per le audizioni” riservata alle donne vittime di violenza. Questa area riservata e “speciale”, la prima in Umbria, realizzata dal Soroptimist International Club di Terni in collaborazione con il Comando Provinciale dei Carabinieri di Terni nell’ambito del protocollo d’intesa nazionale “Una stanza tutta per sé”, stipulato tra il Comando Generale dell’Arma dei Carabinieri ed il Soroptimist International d’Italia, è un ambiente concepito per accogliere nel miglior modo possibile le donne vittime di violenza nel delicato momento del racconto e della testimonianza del loro drammatico vissuto.
Dal punto di vista dell’esame dei dati di questa provincia relativi agli episodi riconducibili alla violenza contro le donne per le quali ha proceduto l’Arma ha evidenziato, dal 2015 al 2016, un leggero incremento. Nello specifico, mentre sono risultati sostanzialmente stabili i casi di stalking, è emerso un aumento delle denunce di maltrattamenti in famiglia e la diminuzione degli episodi di violenza sessuale. Comunque in entrambi gli anni è stata molto efficace la risposta delle istituzioni in quanto i relativi autori sono stati tutti denunciati od arrestati e le loro vittime sono state sostenute dalle strutture pubbliche e private del territorio appartenenti alla rete nazionale antiviolenza che vengono attivate immediatamente in tali casi.