#Restiamoacasa#Noicisiamoadistanza è il messaggio che la Caritas di Terni-Narni-Amelia e l’associazione di volontariato San Martino, rivolgono a tutte le persone del territorio che stanno vivendo con particolare disagio l’attuale momento di emergenza senza precedenti. In questa esperienza collettiva di isolamento e quarantena domiciliare diventa ancora più necessario rispondere alle esigenze delle persone più fragili e a rischio di esclusione sociale.
Per questo è stato attivato il numero verde 800 766 455 per offrire servizi di ascolto psicologico dalle ore 9.30 alle 12.30 dal lunedì al venerdì; informazioni e orientamento ai servizi, ai sussidi e sostegni economici offerti sul territorio per l’emergenza dalle ore 9.30 alle 12.30 dal lunedì al venerdì e dalle ore 14 alle 16 dal lunedì al giovedì.
Un team composto da personale esperto e qualificato fornirà aiuto per affrontare nel migliore dei modi questi giorni di isolamento a casa, fornendo assistenza e supporto morale e psicologico a chi più di altri risente dell’emergenza sanitaria in corso.
Le prestazioni fornite rientrano tra i servizi potenziati e attivati nel Centro di Ascolto Caritas di Terni, nell’ambito del progetto Innovater, finanziato nel settore “Avviso della Regione Umbria per la Presentazione di progetti sperimentali del terzo settore – Azioni innovative di welfare territoriale”.
“In questo periodo di emergenza virus – precisa il direttore della Caritas Ideale Piantoni – per aiutare, come dice il Santo Padre Francesco i poveri che “non vediamo”, abbiamo attivato il numero verde 800 766 455 chiamando il quale sarà possibile anche farerichiesta di aiuti economici. Il nostro riferimento sono sempre le parrocchie, che saranno contattate direttamente dalla Caritas nel momento in cui al numero verde perverrà una richiesta di aiuto da parte di persone in difficoltà, in base all’appartenenza del territorio parrocchiale. Insieme alla parrocchia decideremo come intervenire in ogni singolo caso, con aiuti che permettano un pagamento con giustificativo fiscale e per un importo massimo stabilito sulla linea del “Fondo Solidale per le famiglie disagiate”, in atto da anni in Diocesi. Pertanto, per evitare spostamenti superflui, la parrocchia dovrà essere la mediatrice e far pervenire, a mezzo mail o fax, la richiesta”.