“Chiunque può venire a Terni, magari anche bisognoso, prende la residenza a Terni e accede alla graduatoria in barba a qualche disoccupato, a qualche persona bisognosa di questa città, che da anni aspetta di avere una casa popolare e magari non ha 7 figli e non ha reddito ISEE pari a zero”.
Lo afferma Marco Cecconi, consigliere comunale di Fratelli d’Italia , in relazione ad una delibera che ha visto scomparire il termine minimo della residenza per accedere alla graduatorie per l’assegnazione delle case popolari. “Termine che era di 3 anni – afferma Cecconi – e che eravamo riusciti a portare a 10 , nel passaggio in seconda commissione; criterio che era stato poi approvato dal consiglio comunale”.
Cecconi attacca direttamente la dirigente del Comune di Terni, Danila Virili, rea di aver fatto scomparire nella delibera il criterio degli anni di residenza, la quale dirigente, invece, “avrebbe dovuto semplicemente stendere il regolamento, come conseguenza della legge regionale ma, soprattutto, come conseguenza delle decisioni della politica, del consiglio comunale”.
“Perché c’è chi prende queste iniziative? perché – si domanda Cecconi – per ripicche, per lotte di qualcuno contro qualcun altro, si fa il male di parte deboli di questa comunità? ”
Si deve correre ai ripari, dunque, perché gli anni di residenza costituiscono un punteggio molto alto nella graduatoria, quindi è un punto dirimente, importantissimo.
“Certo che bisogna porre una toppa – afferma Cecconi – presenteremo un emendamento a questa delibera che recuperi il criterio degli anni di residenza ovverosia solo chi è residente a Terni da almeno 10 anni , può accedere alle graduatorie perché un ternano che magari è senza lavoro e ha anche un paio di figli, secondo noi ha più diritti rispetto a chi è residente da 6 mesi , un anno , o forse due e che magari fittiziamente fa pendolarismo per residenza per accedere alle case popolari in una città come Terni”.