“Con soddisfazione ho appreso nei giorni passati dell’ordinanza emessa dal Tribunale di Terni che confermava l’illegittimità della delibera del Consorzio di Bonifica con la quale dichiarava ineleggibile Montori Moreno primo degli eletti nella fascia uno della lista abolizionista. La delibera del Consorzio determinò l’ingresso nel Consiglio di Amministrazione del sottoscritto risultato secondo della lista degli abolizionisti. Nelle sedute del Consiglio ho sostenuto la fondatezza del ricorso presentato da Montori votando contro ogni iniziativa del Consorzio tesa a contrastarlo nelle sedi giudiziarie. Sottolineo, fra l’altro, la positività della sentenza che seppur in questa fase non modifica numericamente la presenza all’interno del CdA degli abolizionisti (un consigliere su sette) nei prossimi mesi, a fronte di altri ricorsi presentati per le altre fasce di contribuenza, c’è la pressoché certezza che la presenza complessiva degli abolizionisti possa salire a tre consiglieri su sette.” E’ quanto afferma Leo Venturi, il portavoce del Comitato “No Tassa Tevera-Nera”, tra i più accesi assertori dell’opportunità della cancellazione della Tassa.
“In questi due anni – aggiunge Venturi – difronte alla ormai acclarata latitanza delle istituzioni e delle forze politiche che non hanno inteso e non intendono andare al superamento dell’odiata discriminazione derivante dall’assurdo contributo che il Consorzio di Bonifica chiede ai cittadini ternani, a differenza di tante altre realtà territoriali, il mio impegno si è indirizzato nel rendere trasparenti le scelte amministrative del CdA cercando, in tutte le sedi, di evidenziare le contraddizioni e le discriminazioni derivanti dal pagamento di questo assurdo balzello.
A sostegno di tali azioni – sottolinea Venturi – ho assunto posizioni all’interno del CdA che mi hanno portato, ad esempio, a votare contro tutte le delibere relative agli affidamenti dei lavori in appalto per l’assenza di un elenco certificato d’imprese di fiducia e per il frazionamento degli stessi e dei relativi importi al fine di superare gli iter previsti dalle leggi in materia di appalti da assegnare con gare a evidenza pubblica, a esprimere un voto contrario su tutti i bilanci dell’Ente per la semplice ragione che certificavano l’assurda penalizzazione del nostro territorio sia rispetto all’intera Regione sia all’interno dello stesso comprensorio di bonifica. Di fatto sono i cittadini ternani che mantengono in piedi l’Ente con oltre due milioni di euro che ogni anno versano al Consorzio mentre i benefici maggiori ricadono su altri territori dove la contribuenza interessa solo i proprietari di terreni agricoli. Oltre all’iniziativa interna ho inoltrato specifici esposti, da ultimo alla Corte dei Conti, per denunciare situazioni anomale. In particolare sui rimborsi dei Consiglieri del passato CdA che ricomprendevano anche gratta e vinci e confuse compilazione degli stessi rimborsi, sull’utilizzo delle risorse per la sistemazione delle strade vicinali a uso pubblico che reputo illegittime e che hanno interessato tutti i comuni escluso Terni, sulle assunzioni e sugli appalti.”