A 80 anni dalla morte che avvenne nel marzo del 1939, Cesare Bazzani, l’architetto che ha realizzato alcune delle sue opere più importanti a Terni, è stato celebrato, a Taranto. Anche se con la collaborazione dell’Archivio di Stato di Terni.
Le tracce che Bazzani ha lasciato a Terni, almeno quelle più famose, sono il Palazzo che ospita la Prefettura e la Provincia, in viale della stazione; la chiesa di Sant’Antonio, in viale Curio Dentato. E’ di Bazzani il complesso idrolettrico di Galleto. Come di Bazzani è il Palazzo delle Poste di Piazza della Repubblica (ora Palasì), ma ce ne sono molte altre.
A Terni la ricorrenza si è limitata alla presentazione di un libro di Michele Giorgini
che ripercorre il rapporto professionale di Bazzani con la nostra città, peraltro molto proficuo.
A Taranto all’architetto romano hanno dedicato un convegno, propedeutico a una mostra delle sue opere denominata “Progetti e opere nella città dei due mari” , che si è avvalsa, fra l’altro, del contributo dell’Archivio di Stato di Terni, e il Comune ha fatto installare dei pannelli informativi (altezza uomo) difronte a 4 opere progettate da Bazzani stesso ovverosia: il Palazzo delle Poste, l’ex Palazzo del Fascio, la Banca d’Italia e la Chiesa del Carmine.
Tutto ciò ha affermato l’assessore alla cultura della città pugliese, Fabiano Marti “affinché i tarantini possano riappropriarsi della loro meravigliosa storia. Il futuro di una città che vuole porre le basi per diventare una realtà turistica di rilievo non può prescindere dal suo passato”.
Ci risulta che anche Forlì, altra città in cui Bazzani ha lasciato il segno, si appresterebbe a ricordarlo degnamente.