“Nonostante le rassicurazioni di questi mesi da parte del nuovo direttore generale la situazione al pronto soccorso dell’azienda ospedaliera di Terni continua ad essere estremamente complicata: sovraffollamento, personale carente e in affanno, accessi impropri dati anche da un territorio che non fa filtro con liste di attesa interminabili”. E’ cio che afferma in una nota Valentina Porfidi, segretaria generale della Fp Cgil di Terni. La Porfidi sottolinea anche la difficoltà a “dimettere quei malati cronici che per mancanza di strutture di accoglienza in grado di fare un minimo di diagnostica e assistenza stazionano per ore e giorni al Pronto Soccorso o nei letti rimediati nei corridoi” e denuncia la situazione in cui versa il centro geriatrico ““indispensabile ai fini delle dimissioni protette dei pazienti. Sarebbe anche ora di capire le tempistiche per la riapertura dei lavori, fermi ormai da anni, di consolidamento della nuova ala del centro, che garantirebbe nuovi posti letto”.
Secondo Sinistra Italiana ” L’ospedale di Terni sta attraversando un momento difficile. Ieri il Pronto soccorso è andato in crisi. L‘ospedale era pieno e i malati non si potevano ricoverare. Lo ha riconosciuto la stessa Direzione dell’azienda Ospedaliera”. “Al Pronto soccorso dell’Ospedale di Terni – sottolinea SI – da mesi si registra un incremento dell’afflusso su base annua ( + 12,6% Ottobre 2022 rispetto a Ottobre 2021 , + 16,1 % Novembre 2022 rispetto a Novembre 2021 ). Si tratta di centinaia di persone in più ogni mese. L’unica decisione , presa a seguito dell’emergenza COVID , è stata quella di incremento dei posti letto di terapia intensiva, peraltro non pienamente attuato . Sembrava che l’integrazione con Narni potesse dare sollievo alla situazione di sovraffollamento. invece la direzione dell’azienda Ospedaliera lamenta che questa integrazione non è in corso e propone la riapertura del Pronto Soccorso di Narni. La sanità pubblica a Terni non può essere ridotta in questo stato. Piuttosto che episodiche e propagandistiche sfuriate – si legge nella nota di Sinistra Italiana – occorre una scelta netta e precisa, non più centrata sull’impulso alla sanità privata . Ed, infine, La Giunta Tesei si decida una buona volta a cercare e a trovare le risorse per il nuovo ospedale pubblico di Terni”.
In serata, sulla situazione all’ospedale di Terni, sono intervenuti anche i consiglieri 5 Stelle, Thomas De Luca (regionale) e Claudio Fiorelli (comunale).
“La situazione del Pronto soccorso e dell’ospedale di Terni – scrivono De Luca e Fiorelli – è drammatica e non da oggi. Dalla prima ondata della pandemia Covid-19 il Santa Maria è di fatto lasciato da solo, con l’Usl Umbria 2 non supporta affatto il lavoro dell’azienda ospedaliera e la Regione emana delibere che puntualmente disattende”. De Luca in proposito annuncia una interrogazione urgente all’assessore Luca Coletto. “La chiusura del Pronto soccorso di Narni, di cui chiediamo l’immediata riapertura, non ha fatto altro che peggiorare la situazione di Terni. Oltre al Pronto Soccorso – aggiungono – vanno subito riattivati i 30 posti letto di Medicina del nosocomio narnese al fine di alleviare l’afflusso di pazienti su Terni che altrimenti non potrà uscire da questo incubo. L’ospedale di Terni ha raggiunto la sua massima capacità e ha bisogno di una drastica riduzione del numero di persone che vi accedono. Da come fa sapere l’azienda, il 22 febbraio, si è registrato un afflusso eccezionale: ben 149 persone nelle 24 ore (136 nel giorno precedente) con punte massime di 90 persone contemporaneamente. Tali dati sono sovrapponibili a quelli del Pronto soccorso del Policlinico Gemelli e secondi solo a quelli dell’Umberto I, l’ospedale più grande d’Europa. Ecco in che condizione, da anni, sono costretti a lavorare gli operatori sanitari dell’ospedale di Terni – affermano ancora i due consiglieri 5 Stelle – sopra le proprie forze e con pesanti ripercussioni su malati e pazienti bisognosi di cure. La nota dell’azienda ospedaliera di Terni si conclude con lo straziante appello alla giunta regionale ad adempiere alle proprie disposizioni ribadendo la necessità che vengano riattivati, come da delibere di giunta regionale, il Pronto soccorso e 30 posti letto di Medicina presso l’ospedale di Narni. Il potenziamento e l’integrazione dei servizi sanitari dell’azienda ospedaliera Santa Maria con quelli offerti dall’Usl 2 non possono essere ulteriormente rimandati”.