Ieri è stata consegnata all’ufficio di presidenza del consiglio comunale di Terni, da una rappresentanza di cittadini, una petizione attraverso la quale si chiede a tutti i consiglieri, di maggioranza e di opposizione, di impegnarsi a trovare un accordo al fine di evitare il dissesto finanziario dell’ente, di evitare di ricorrere al fondo di rotazione e, infine, di evitare l’arrivo del commissario.
“Chiederemo ad ogni consigliere di dare conto del proprio operato”.
QUESTO IL TESTO DELLA PETIZIONE
Siamo una rappresentanza di cittadini,molto preoccupati per il presente e il futuro della nostra città.
La nostra iniziativa non vuole sostituirsi alle funzioni, alle competenze, alle responsabilità delle istituzioni comunali che rispettiamo nel profondo: se abbiamo deciso di intraprenderla non è per la presunzione di poter insegnare qualcosa a qualcuno, ma perché abbiamo chiaro il quadro degli effetti collaterali che una dichiarazione di dissesto o l’utilizzo del fondo di rotazione provocherebbero sulla città:
– sui contribuenti, per l’automatico aumento delle imposte e delle tasse che graverebbero ancora di più su coloro che pagano, e non certo sugli evasori e sui furbi;
– sui servizi pubblici, con ricadute pesanti sugli incolpevoli lavoratori e sui cittadini che legittimamente pretendono servizi adeguati;
– sulle imprese già presenti sul territorio, già fortemente provate, e su quelle nuove che si vorrebbero avviare per contribuire alla ripresa nell’area di crisi ternana, auspicando, a fronte dell’alta percentuale di mancati introiti derivanti dalle tasse e dalle imposte, politiche di intervento sistematico che, oltre a migliorare la situazione finanziaria, rendano giustizia.
Per questo chiediamo a chi ha l’onere di amministrare Terni di elevare al massimo l’impegno per trovare la soluzione meno pesante possibile alla problematica condizione finanziaria del Comune, rinviando a fase successiva la normale dialettica politica.
Ci appelliamo, pertanto, ai Consiglieri comunali di Terni perché si riuniscano, nelle forme che vorranno, “cum clave” e simbolicamente ve la consegniamo.
Chiediamo, cioè, che ognuno si impegni a mettere sul tavolo ogni idea e ogni proposta per ridisegnare – coinvolgendo chiunque si renda disponibile – un piano di riequilibrio di più lungo termine, ampiamente condiviso, che scongiuri le durezze automatiche, sicure, inique dovute agli atti conseguenti al commissariamento del Comune, all’utilizzo del fondo di rotazione.
Chiederemo poi a ogni Consigliere di dare conto alla città del proprio operato perché nel consesso del Consiglio comunale ogni Consigliere la rappresenta e ad essa deve rispondere con la propria coscienza e con i propri atti.