“Si è detto che noi in 4 mesi avremmo creato un un disavanzo di 26 milioni di euro. Naturalmente non è così. Tranquillizzo voi, tranquillizzo la città che non è una cosa imputabile all’amministrazione Latini ma è un qualche cosa che arriva dal passato. Quando abbiamo discusso qui il bilancio consuntivo del 2018 c’era stata una riduzione del disavanzo rispetto all’anno precedente di circa 10 milioni di euro (52 milioni contro 62 milioni del 2017).
Dopo un lavoro continuo, ancora in corso, perché particolarmente complesso, sono emersi -26 milioni che derivano da una ripartizione di oneri fra la OSL e il nostro comune, che sono scesi di 12 milioni e di altri 9 milioni che non sono un disavanzo maturato dall’amministrazione in carico ma sono un’eredità del passato di cui ci dobbiamo fare carico.”
Lo ha detto il sindaco di Terni, Leonardo Latini, rispondendo a una istanza avanzata da consiglieri della minoranza in merito a un ulteriore disavanzo emerso.
Togliendo le somme precedenti il disavanzo dovrebbe attestarsi intorno ai 5/6 milioni.
“Noi come comune in dissesto – ha precisato il sindaco- abbiamo il compito di tenere in equilibrio i conti e di pagare i debiti, non possiamo ulteriormente scontare situazioni pregiudizievoli che ci derivano dal pregresso perché altrimenti il comune non ce la farebbe mai.”
La minoranza – per conto del consigliere del Movimento 5 stelle Federico Pasculli – ha chiesto che quanto prima l’Amministrazione Comunale porti in consiglio comunale tutti gli atti che servono per assicurare quella manovra indispensabile per ripianare un disavanzo che a questo punto la stessa amministrazione ha ammesso.
“Serve chiarezza – ha detto Pasculli – sull’utilizzo dei residui dei mutui, che dovrebbero essere analizzati, vedere quelli da mettere nella disponibilità della Osl per abbattere il disavanzo. Dopo il dissesto c’è stato un maggior gettito dei cittadini per 4 milioni che sono stati utilizzati per la spesa corrente non per abbattere il debito.”
Il Partito Democratico ha annunciato un esposto alla Corte dei Conti regionale.