Il disavanzo del Comune di Terni, al consuntivo del 2015, è di 3 milioni 445 mila euro. Lo ha riferito l’assessore la Bilancio, Vittorio Piacenti D’Ubaldi, incontrando, nel pomeriggio , la stampa nella sala del consiglio comunale. Al fianco dell’assessore Piacenti D’Ubaldi c’era la vice-sindaco, Francesca Malafoglia.
Si sovrappongono, quest’anno, le scadenze del consuntivo 2015 e il bilancio di previsione per il triennio 2016/2018 che obbliga i comuni al pareggio di bilancio. Cosa , questa, che , secondo Piacenti D’Ubaldi, ” rende la programmazione finanziaria più complessa, ma che in futuro dovrebbe consentire un miglioramento in termini di pianificazione delle spese.”
“Non si possono nascondere le criticità – ha detto l’assessore – ma il mio compito è convincere gli altri a trovare le soluzioni, perché le soluzioni ci sono; le difficoltà ci sono – ha aggiunto l’assessore al Bilancio – e vanno condivise con la città”.
“Quando la crisi è legata al debito – ha ribadito l’assessore – le scelte devono essere politiche , come , ad esempio, su chi ripartire certi sacrifici, piuttosto che ad altri”.
Piacenti D’Ubaldi ha sottolineato come la tassazione locale sia tra le più basse praticate in Umbria e tra i Comuni italiani delle medesime dimensioni di Terni e “paradossalmente, questo ha contribuito alla formazione del debito”. “Noi faremo del tutto per mantenere la tassazione a questi livelli, è certo che dovremo andare ad incidere sulle voci di spesa”.
“Noi, in questi anni, siamo stati attenti a non ridurre l’attenzione nei confronti delle fasce deboli cercando di non tagliare oltremisura gli impegni sul sociale; dobbiamo continuare a fare questo eliminando i privilegi (ormai pochi) e diminuire i livelli degli sprechi”.
“Le riforme che faremo sul versante delle mense, dei servizi educativi e dei trasporti, l’applicazione della pre-Fornero – ha detto Piacenti D’Ubaldi – vanno nella direzione di chiedere sacrifici a quelle categorie che possono farli”.
E’ stato anche annunciato un piano di razionalizzazione delle partecipate. L’assessore ha detto che che ATC SpA verrà messa in liquidazione mentre è già stata decisa l’uscita del Comune di Terni dall’interporto di Orte “un doppione rispetto alla piastra logistica che sta nascendo a Maratta”.
“Nel proprio bilancio consolidato – ha affermato ancora Piacenti D’Ubaldi – l’amministrazione avrà TERNi RETI, AFM e ASM. Non c’è dubbio che su queste ultime due l’amministrazione e la maggioranza stanno valutando di diminuire la presenza del pubblico all’interno del loro capitale”.
Il disavanzo di 3 milioni 445 mila euro verrà spalmato nel bilancio previsionale dei prossimi 3 anni.
“Una delle scommesse – ha affermato la vice sindaco, Francesca Malafoglia – è quella di trovare un modo per aumentare le entrate in maniera significativa senza doversi affidare alla tassazione piuttosto che alla diminuzione dei servizi; tutta la partita dei fondi europei 2014/2020 porterà una ingente quantità di risorse per gli enti locali della regione; questo è un elemento che noi utilizzeremo come migliorativo degli assetti strutturali di programmazione delle attività cittadine”.