Continua l’attenzione su Terni della Confesercenti Regionale, guidata del Presidente Giuliano Granocchia. La “Confesercenti – città Terni”, volendo continuare ad essere tra i soggetti protagonisti della ripartenza economica del territorio fa sentire la sua voce con Italo Federici, che è stato a lungo al vertice regionale della stessa associazione. La voglia di impegnarsi, Italo Federici, Presidente di Confesercenti comunale di Terni, ancora se la porta dietro, nonostante non sia giovanissimo di età, ma con un desiderio di fare invidiabile. Federici è un grande conoscitore di Terni, avendola vissuta da sempre, nei suoi costanti cambiamenti e nelle sue pulsioni, alla ricerca di nuove identità nella dimensione regionale. La sua osservazione, fatta di relazioni e presenze, tra cui quella nel Consiglio camerale in rappresentanza di Confesercenti, scaturisce anche dalla vetrina privilegiata del suo lavoro. Infatti con il tempo e la passione è diventata qualcosa di più dell’edicola di Piazza Tacito, dove si commerciano pure i libri vecchi e nuovi, una attività che l’ha impegnato per decenni. Il suo impegno è ancora una volta spinto a dare voce ai commercianti, perché secondo lui sono tassati in maniera vessatoria anche sotto la concorrenza spesso sleale dell’online. Soprattutto in questo momento di difficoltà generale ci tiene a precisare: “Tassa sul suolo pubblico, sulle insegne, sui rifiuti ed altre ancora sono alla base della vita giornaliera dei commercianti, che li impegnano a iter burocratici e a stressanti situazioni. Salutiamo, come Confesercenti, con favore il rinvio delle tasse locali in qualche comune ma chiediamo che si soprassieda alla loro riscossione, rimandandola a quando i tempi saranno più adeguati”.
E sempre lo stesso ritornello dei commercianti? “Mica tanto, perché ora la situazione è diversa, sostanzialmente diversa, e va guardata con occhi diversi. Certo l’industria a Terni ha sempre rivestito un ruolo fondamentale per lo sviluppo ed il benessere economico, ma il tessuto connettivo della città è stato sempre la sua rete di negozi. Consideriamo quanti ne chiudono giornalmente, perché nessuno li vede come la prima barriera contro la spoliazione del centro storico, la sua marginalizzazione, lo spostarsi verso i centri commerciali, che in realtà, anche con le loro luci, impoveriscono l’economia cittadina”.
L’appello dei commercianti verso la “Confesercenti-città di Terni “ non vuole essere solo la richiesta di rimettere in piedi uno schieramento: invece è la voce di uno di loro, di un commerciante non giovanissimo che può contribuire a scrivere il nuovo futuro di Terni e sotto certo aspetti sta già dando il proprio contribuito. A lui, e spesso dietro certe richieste c’è anche una sensibilità personale, piacerebbe che il comune si interessasse molto più di attività culturali, più di quanto faccia adesso, perché con quelle si può realisticamente rimettere al centro del progetto cittadino il nucleo storico di Terni, per secoli volano della città e del territorio.