Si è svolta oggi presso il teatro Liryck di Assisi l’assemblea annuale di Confindustria.
La relazione sullo stato di salute delle industrie regionali è stata tenuta dal presidente dell’associazione degli industriali Antonio Alunni: “La situazione dell’economia e dell’industria dell’Umbria è stata analizzata in uno studio approfondito condotto da Aspen Institute Italia, e voluto proprio dalla nostra Associazione e dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Terni e Narni – ha detto Alunni – l’analisi condotta dagli eminenti autori giunge alla conclusione che la peculiarità dell’Umbria è la presenza di numerose imprese che sono relativamente meno efficienti. Queste imprese – ha aggiunto – sono la causa del dato aggregato negativo per ciò che concerne la produttività del lavoro. Le dimensioni limitate delle imprese manifatturiere costituiscono un fattore negativo, in quanto l’investimento nella internazionalizzazione e nell’innovazione richiede un forte supporto finanziario. Le imprese che non possono basarsi su un alto cash-flow per autofinanziarsi devono necessariamente dimenticare che, in un mercato globale, la competizione non riguarda solo le aziende, ma si estende alla capacità di ogni Paese di assicurarsi l’accesso ai diversi mercati nazionali, negli spazi che per questa azione vengono concessi dai trattati internazionali. L’esempio di Paesi come la Francia e la Germania deve essere un punto di riferimento per i nostri Governi, qualsiasi sia la loro composizione politica.”
LE PRIORITA’
La nostra Assemblea si tiene a ridosso delle prossime elezioni regionali – ha sostenuto il presidente Alunni – spetta a noi rappresentare chiaramente e con forza alle diverse forze politiche quali sono le esigenze e le priorità delle aziende umbre. Spetta a noi rappresentare le esigenze e le priorità di chi produce la ricchezza per tutti i cittadini umbri. Perché nessuna azienda è un’isola, ed essa prospera solo se intorno ad essa si creano le condizioni necessarie.
È nostro dovere indicare alle forze politiche in competizione quelle che crediamo siano le priorità che il prossimo governo dovrà perseguire, se vorrà essere funzionale alla prosperità della nostra Regione.
La prima priorità è quella di dare una identità chiara, netta e riconosciuta in Italia e nel mondo all’Umbria. Siamo una piccola regione, con una popolazione limitata. Ma siamo un territorio di eccellenza. Lo siamo non solo nella cultura, nell’arte, nel paesaggio e nell’alimentazione. Lo siamo anche e soprattutto nell’industria, e in molte attività produttive. È gran tempo che questa identità sia chiara sia al resto dell’Italia sia nel mondo.
L’identità non è soltanto una questione morale. È anche una questione pratica, perché una chiara identità territoriale favorisce la nostra economia. Produrre in Umbria deve diventare un segno riconosciuto nel mondo di tutte le nostre eccellenze.
La seconda priorità è quella di dotare la nostra Regione di infrastrutture alla pari delle altre regioni più avanzate dell’Italia. Non si può adeguatamente competere a livello nazionale e internazionale se questo non si realizza. Ciò riguarda la produzione industriale non meno che il turismo. In questo senso è essenziale potenziare i collegamenti aerei e ferroviari.
La terza priorità è quella di politiche efficaci rivolte alla formazione del capitale umano. Il paradosso della nostra regione è che vi è un tasso di disoccupazione elevato, specialmente tra i giovani, e allo stesso tempo le imprese non trovano personale adeguato alle nuove metodiche di produzione. Occorre aumentare le risorse a favore dell’ITS Umbria Academy affinché la crescita dell’offerta formativa determini un aumento sensibile del numero dei diplomati nel prossimo triennio. I risultati raggiunti dall’ITS sono prova della sua straordinaria capacità formativa e di placement.
La quarta priorità è di iniziare da subito, con competenza, un processo di revisione della regolamentazione a livello regionale che impatta sull’economia. Più volte in passato ho avuto modo di esprimere il concetto che noi non abbiamo bisogno, e noi non vogliamo, una assenza di regole. Le regole sono necessarie affinché il perseguimento dei legittimi obiettivi da parte dei singoli e delle imprese sia compatibile con l’interesse generale, di cui proprio gli individui e le imprese sono essi stessi parte. L’ambiente è un esempio fondamentale di questo punto. L’ambiente non è un vincolo ma è un’opportunità. In questi mesi abbiamo lavorato con Arpa e la Regione per affrontare un aspetto fondamentale legato alla complessità delle norme e delle procedure. Il lavoro deve continuare sia sul piano autorizzativo che su quello delle misure di controllo, ponendoci obiettivi sempre più ambiziosi. Chiederemo perciò alla Regione, sul modello di quanto fatto nelle aree più avanzate del Paese, di adottare un progetto complessivo che coinvolgendo imprese, cittadini e istituzioni valorizzi le migliori pratiche. In questo ambito, sarà di fondamentale importanza sviluppare le iniziative in tema di economia circolare.”
“La quinta priorità – ha detto ancora il presidente Alunni – è legata al tema dell’innovazione con il fine di sempre meglio posizionare il nostro tessuto industriale su quei segmenti del mercato a più alto valore aggiunto. Questa strategia implica un maggiore contenuto tecnologico e di creatività dei prodotti attraverso lo sviluppo di un’attività di ricerca e sviluppo e di trasferimento tecnologico. L’ industria umbra presenta ancora marginalità non del tutto soddisfacenti e quindi richiede misure di politica industriale, nazionali e regionali, orientate ad aumentarne la competitività. Essenziale al riguardo è definire gli ambiti tecnologici su cui concentrare le risorse della prossima programmazione.”
“La sesta priorità è aumentare, accelerare e rafforzare il processo di internazionalizzazione delle imprese. Questo processo è essenziale, come detto in precedenza, per la crescita dimensionale del nostro tessuto produttivo. A tale scopo è necessario rafforzare l’azione di promozione dell’export attraverso una sempre più attenta gestione sistemica delle risorse e dando maggiore spazio alle opportunità di private-public-partnership.
La settima priorità è favorire strumenti di finanza alternativa a quella del credito bancario attraverso un’azione delle agenzie regionali più incisiva e convinta. Le imprese dell’Umbria confermano come la struttura finanziaria sia caratterizzata mediamente da una bassa patrimonializzazione e da un’eccesiva dipendenza dal sistema bancario. L’irrigidimento dei parametri di valutazione per l’attribuzione del merito creditizio e l’orientamento delle banche ad operazioni prevalentemente di breve/medio periodo rendono sempre più importante e necessario favorire il ricorso ad altre forme di finanziamento rispetto a quelle tradizionali e consolidate.
L’ottava priorità è valorizzare la sanità privata in Umbria che è connotata da un alto livello di qualità attestato da una serie di indicatori che mostrano come l’incidenza delle patologie complesse trattate dalle cliniche private, rispetto alla totalità delle dimissioni e in confronto a quelle gestite dall’intero sistema regionale, sia superiore in entrambi i casi alla media nazionale.