Prima una conferenza stampa, quindi una lettera aperta indirizzata al sindaco di Terni, Leonardo Latini.
Lettera inviata dall’associazione nazionale partigiani d’Italia, da altre associazioni, (ARCI e CGIL) e movimenti politici.
“Se è vero che tre indizi costituiscono una prova, ora è finalmente chiara la strategia e gli obiettivi che guidano la sua azione politica.Cancellare l’identità di Terni; l’identità, cioè, di una città democratica, accogliente e antifascista – scrive A.N.P.I..
Le ricordiamo, Sindaco, che Terni è uscita dalla sciagurata guerra mondiale in cui Mussolini e il fascismo avevano trascinato l’Italia quasi completamente distrutta. Dopo quella tragedia è stata ricostruita non solo con abitazioni e infrastrutture, ma anche nelle sue rappresentanze sociali e nei luoghi di partecipazione, diventando la città accogliente e democratica che è stata finora: proprio quella identità che prima richiamavamo.
Ebbene, quell’immenso sforzo ebbe successo – scrive ancora A.N.P.I. – senza dubbio grazie all’opera lungimirante delle forze politiche che governarono la città nel dopoguerra, ma fu possibile anche grazie al prezioso contributo delle forze politiche di opposizione, che svolsero insieme ai partiti di governo un fondamentale e profondo lavoro di costruzione ed educazione collettiva della coscienza civica degli uomini e delle donne di allora.”
Dopo aver ricordato a Leonardo Latini che è stato eletto “da una minoranza degli aventi diritto al voto,
esattamente come chi l’ha preceduto, e tanti altri Sindaci d’Italia e ora afferma di voler essere il sindaco di tutti”, allora tenga “nel dovuto conto di un importante pezzo di città che non ha contribuito alla sua elezione e si rispecchia in valori diversi dai suoi.”
“Le chiediamo infine, sig. Sindaco – conclude A.N.P.I. – di fare chiarezza su questa stucchevole vicenda che ha visto l’Amministrazione Comunale di Terni prima giustificare un patrocinio, poi negarlo nel giro di poche ore. Come lei ben sa, millantare il patrocinio dell’Amministrazione e utilizzare impropriamente il logo comunale è un illecito che un amministratore è tenuto a perseguire. In ogni caso, vista la poca chiarezza che si è determinata, riteniamo utile che nessun rappresentante della Giunta sia a presenziare un’iniziativa con quelle caratteristiche.”
Per domenica 24 febbraio, alle ore 16, è stato promosso un presidio antifascista in piazza della Repubblica, a Terni.