“La curva epidemia continua la discesa siamo in controtendenza rispetto all’andamento nazionale avendo anticipato le misure di restrizione nel momento in cui avevano una risalita dei casi, così abbiamo invertito la tendenza.”
Lo ha detto Marco Cristofori del nucleo epidemiologico regionale nel corso della videoconferenza di aggiornamento settimanale sull’andamento dell’epidemia in Umbria.
“In questa ondata c’è una altissima prevalenza di varianti, ha aggiunto, 51% di quella inglese e 36% di quella brasiliana, mentre le percentuali in Italia sono più alte. L’RT calcolato sugli ultimi 14 giorni è 0,81 e quello nazionale è 0,96. La provincia di Terni ha avuto un’impennata di casi nell’ultimo periodo, ma ha iniziato una discesa che segue quella della provincia di Perugia. L’incidenza di casi ogni 100 mila abitanti si attesta a livello regionale a 137,68, la provincia di Perugia a 128,65 e quella di Terni a 163,79. Sopra 250 c’è solo il distretto della Valentina, gli altri si stanno riposizionando sotto 200. È l’incidenza più bassa d’Italia insieme a Sardegna e Sicilia. Dopo il picco di febbraio c’è stato un crollo dei casi con la chiusura delle scuole. Certo che il problema non è la scuola, ma il movimento che genera. Anche i casi nella fascia di età 19/79 anni sono in calo.”
Sul versante scuola è intervenuto anche l’assessore alla sanità Luca Coletto.
“L’importante è che la situazione si sviluppi ancora con dati incoraggianti come quelli degli ultimi tempi. Comunque se c’è la possibilità di aprire le scuole in territori e comunità con numeri buoni, lo faremo.”
“Ci aiuterà anche la bella stagione” ha aggiunto il direttore regionale della sanità Claudio Dario.
Tornando ai dati forniti dal nucleo epidemiologico umbro, Carla Bietta ha spiegato che “la curva dei ricoveri, sia gli ordinari che nelle terapie intensive, ha una tendenza alla diminuzione, anche se sono ancora consistenti. La discesa è molto lenta, come quella della curva dei decessi”.
La dottoressa Bietta ha poi illustrato come in un anno si è distribuita l’epidemia nella popolazione.
“Nella prima fase, da marzo 2020, i contagiati erano prevalentemente dai 30 anni in su. Nella seconda fase, da settembre 2020, la fascia 14-29 anni ha avuto picco notevole. Da gennaio 2021 c’è stata un’inversione di tendenza e la fascia di età 0-13 anni è risultata quella con la maggiore circolazione del virus. La letalità è aumentata a gennaio per la maggiore contagiosità delle varianti del virus”.