DI RAFFAELLO FEDERIGHI
Stiamo vivendo una situazione molto difficile ed è ormai certo che eravamo stati avvertiti e che per contenere l’epidemia in corso è stato fatto poco e male. E’ ugualmente indubbio che le scelte poste in essere dal Governo italiano, ad epidemia ormai diffusa, non erano le sole possibili (altre nazioni hanno percorso strade diverse), sono state sostenute da informazioni a senso unico (finalizzate a spaventare i cittadini), hanno un carattere repressivo (sono state sospese libertà costituzionali e vietando la riunione si è impedito il dibattito e la protesta), gli effetti che stanno provocando sono indiscutibilmente disastrosi sull’assetto sociale del paese e sulla tenuta del suo sistema economico.
I recenti dati diffusi dall’ISTAT, gettano un’ulteriore dubbio sul comportamento del Governo. Raffrontando i dati statistici ufficiali, scopriamo che nel primo trimestre 2019 in Italia si sono verificati 185967 decessi, mentre nel primo trimestre del 2020 sono stati 165367, ovvero 20600 morti in meno, un dato oggettivo non soggetto a confutazione e che certo stride con l’allarmismo che è stato diffuso.
L’ultima questione, in ordine temporale, certamente tra le più inquietanti, riguarda la scelta sorprendente di Vittorio Colao come responsabile della fase due dell’emergenza coronavirus, ovvero quella che gestirà la ripresa. Costui è sicuramente un manager capace, infatti è stato amministratore delegato di Vodafone ed è quindi un evidente sostenitore della tecnologia 5G, i cui effetti sulla salute delle persone non sono stati ancora accertati, tanto che molti Sindaci Italiani ne hanno proibito i test e l’installazione sul loro territorio. Colao, con esperienze nella banca Morgan Stanley, è anche vicepresidente della “Round Table of industrialist”, una lobby nata per tutelare esclusivamente gli interessi delle grandi multinazionali straniere. Tra gli esponenti di tale lobby troviamo Peter Sutherland (già commissario europeo e direttore generale dell’Organizzazione Mondiale del Commercio-WTO) dirigente della Goldman Sachs, la banca d’affari che nel 2011 attaccò l’Italia, Etienne Davignon (già commissario europeo come Monti e Prodi), presidente del Bilderberg, potentissimo e riservato gruppo che controlla buona parte della finanza mondiale (anche di tale consesso fa parte Colao, come la collaboratrice che si è scelta nella task force, tale Marianna Mazzuccato). Tutti eminenti signori che si rifanno alle discutibili teorie economiche di Milton Friedman, fautore della shock economy, che rende il politicamente impossibile, politicamente inevitabile. Il metodo delle misure emergenziali inesorabili, imposte ai cittadini in maniera autoritaria, è stato sostenuto da altri campioni dello stesso ceppo. Rammentiamo Monti, il quale dichiarò “abbiamo bisogno di gravi crisi per fare passi avanti e per l’Europa fare passi avanti significa che i singoli stati cedano una parte della loro sovranità”. Non è da meno Prodi, tecnocrate di lungo corso, che afferma “nuovi strumenti di politica economica sono improponibili senza una crisi economica”. Tutti i personaggi citati sono esponenti dell’Europa più lontana dai bisogni dei cittadini, quell’Europa che vuole la globalizzazione per annientare la classe media e riservare il potere ad una ristretta elite. Quell’Europa che ha scelto Conte e lo mantiene al potere (in continuità a Prodi e Monti, entrambi ex Presidenti del Consiglio) per disastrare l’economia italiana, farla indebitare con il MES (Meccanismo Europeo di Stabilità), limitare la sua sovranità e ridurla come la Grecia.
Questo non ci piace e non crediamo possa piacere a nessuno ed è per questo che sospettiamo che l’emergenza coronavirus, attentamente strumentalizzata, possa diventare un pericoloso cavallo di Troia per le istituzioni democratiche italiane (Edward Luttwak, non proprio un “figlio dei fiori”, ha recentemente definito l’Italia “un modello autoritario e uno stato di Polizia”) ed è per questo che invitiamo il Presidente Conte a rispondere pubblicamente alle nostre domande, alle domande dei cittadini che sono ancora il “popolo sovrano” a cui lui deve rendere conto, gli piaccia o meno.
“Signor Presidente del Consiglio, siamo cittadini e rappresentiamo cittadini, tutti sinceramente preoccupati della situazione in atto, dell’efficacia e giustificazione dei provvedimenti presi, nonché degli intenti del Governo da ella in atto presieduto.
Lei non è stata mai eletto e solo per questo sarebbe opportuno usare particolare cautela, peraltro, per la sua precedente professione, tutelare diritti e evitare quanto più possibile di comprimerli, costituiscono principi a cui non vorrà derogare.
Sarebbe opportuno rendere conto del suo operato ai cittadini, perché essi sono i suoi esclusivi datori di lavoro e ad essi vanno fornite informazioni certe e non fuorvianti. Per questo le chiediamo di rispondere urgentemente a queste domande, in maniera chiara e sincera.
Lo faccia Presidente, perché in democrazia, il potere è una casa di vetro e a noi questi vetri sembrano ora molto opachi…”
- E’ vero che tutte le nazioni facenti parte dell’OMS (Organizzazione Mondiale della Sanità), tra cui l’Italia, nel settembre 2019, furono avvertite che era probabile e imminente una grave epidemia di tipo influenzale?
- E’ vero che fino a tutto gennaio 2020 non è stata presa alcuna predisposizione (chiusura frontiere, messa in quarantena dei cittadini di ritorno dall’estero, aumento dei posti in rianimazione, acquisto di tamponi, mascherine e guanti protettivi) per fronteggiare l’epidemia in probabile arrivo?
- E’ vero che, mentre il 31/1/2020 veniva deciso lo stato di emergenza, il Governo rassicurava gli Italiani che non c’era alcun pericolo, raccomandando loro di non assumere atteggiamenti razzisti contro la comunità cinese e i migranti in continuo arrivo?
- E’ vero che l’ISS (Istituto Superiore della Sanità) e altri centri di eccellenza sanitaria hanno definito il coronavirus-covid 19 un’influenza altamente trasmissibile, per la quale non esiste ancora vaccino, ma il cui tasso di mortalità è inferiore al 2%?
- E’ vero che moltissimi dei decessi, di cui gli italiani sono costantemente informati, sono morti non per coronavirus, bensì per avere contratto il coronavirus avendo una o più gravi patologie pregresse (immunodepressione, cardiopatia, insufficienza respiratoria, ecc.)? Può comunicare il numero esatto dei primi?
- E’ vero che molti decessi sono provocati dalla rapida mancanza negli ospedali di posti in rianimazione con possibilità di respirazione assistita e che già nella prima decade di marzo si selezionavano i malati attraverso i “triage”, ovvero non tutti venivano intubati per mancanza di postazioni, bensì solo quelli con più alte probabilità di sopravvivere?
- E’ vero che i DPCM con i quali lei ha sospeso le libertà fondamentali degli Italiani (artt. 2, 16, 32 Cost.), indiscriminatamente e su tutto il territorio nazionale, attraverso il susseguirsi temporale di essi, senza il preventivo controllo del Parlamento, sono atti di dubbia costituzionalità?
- E’ vero che i provvedimenti presi non hanno possibilità di risolvere l’epidemia in atto, prevedendosi infatti una prossima seconda fase, nella quale i cittadini dovranno comunque convivere con l’epidemia per un periodo di tempo lungo e indeterminato nella scadenza?
- E’ vero che le pregresse disastrose condizioni dell’economia italiana non consentono un incisivo intervento sul sistema economico bloccato per effetto dei provvedimenti contenitivi?
- E’ vero che il suo Governo, nel disperato tentativo di avere denaro da distribuire, si accinge a chiedere nuovi prestiti ad entità straniere, indebitando maggiormente l’Italia e accettando ulteriori perdite di sovranità?
- E’ vero che le onde elettromagnetiche abbassano le difese immunitarie e favoriscono l’insorgenza di epidemie virali? Può smentire che le recenti sperimentazioni e installazioni della rete 5G abbiano influito negativamente sull’epidemia in atto?
L’AUTORE E’ PRESIDENTE DELLA ASSOCIAZIONE UNARIF.