L’intervento dell’assessore alla sanità Luca Coletto a Palazzo Cesaroni per aggiornare l’assemblea sulla situazione sanitaria in Umbria.
“LA SITUAZIONE IN UMBRIA È ANCORA SOTTO CONTROLLO E PER ORA NON DESTA PARTICOLARE CRITICITÀ, MA CI STIAMO PREPARANDO AD EVENTUALI IMPENNATE come purtroppo è successo nelle Marche.
Gli ospedali di Branca e Pantalla saranno dedicati all’emergenza coronavirus.
I NUMERI:
In Umbria ad oggi ci sono 37 casi positivi, 10 ricoverati di cui 2 in terapia intensiva, 769 in isolamento domiciliare, 163 usciti dall’isolamento, mentre i tamponi eseguiti sono 256. Abbiamo valutato il fabbisogno di PERSONALE e lo abbiamo trasmesso al Governo: in Umbria servono 326 dipendenti sanitari, tra cui 154 infermieri, 37 oss, 19 radiologi, 3 tecnici di laboratorio, 26 anestesisti, 14 pneumologi, 13 infettivologi, 12 cardiologi,
15 internisti, 24 emergenza-urgenza, 9 autisti. Abbiamo previsto l’attivazione di 8 POSTI LETTO di area critica e la creazione di 26 posti letto di terapia intensiva dedicati separati. Per attivarli fattivamente servono 34 APPARECCHI per il monitoraggio dei pazienti, 35 apparecchi fissi per la ventilazione forzata e 11 trasportabili, che verranno acquistati in parte grazie alle Fondazioni bancarie e in parte con la centralizzazione
acquisti presso una delle aziende sanitarie. La criticità maggiore è l’approvvigionamento delle MASCHERINE.
Dall’inizio dell’emergenza abbiamo fatto 3 ordinativi: 5mila 200, 16mila e ulteriori 15 mila. Il problema maggiore è il tempo di consegna variabile e continuamente procrastinato. Dal 3 febbraio abbiamo attivato la TASK FORCE regionale coordinata dal direttore Claudio Dario, con il compito di delineare le strategie di intervento che si è riunita ogni lunedì mattina per fare il punto. Abbiamo incrementato le risorse a disposizione dell’assessorato
integrandole con quelle aziende sanitarie per dare una risposta unitaria ad una sfida eccezionale a tutela della salute di tutta la comunità. C’è un forte coordinamento con la Protezione civile. Il 26 febbraio è stato attivato il COR per la gestione dello stato di emergenza dichiarato dal Consiglio dei ministri, che ha una unità di crisi dedicata.
Siamo davanti ad un virus sconosciuto fino a 2 mesi fa che ci trova tutti potenzialmente contagiabili, con il 20 per cento dei casi di polmonite per la quale non ci sono terapie conosciute e che nel 5 per cento dei casi richiede la terapia intensiva. L’unica arma che abbiamo è il contenimento del contagio.
Abbiamo dato indicazione per EVITARE QUALUNQUE FORMA DI ASSEMBRAMENTO negli ospedali, centri salute e ambulatori. Le squadre dei dipartimenti di prevenzione cominciano a essere in sofferenza, per questo ieri abbiamo dato indicazioni ai commissari per la messa a disposizione delle stesse di unità
aggiuntive reperibile nei dipartimenti non pienamente impegnati per la riduzione delle attività ordinarie. Per prepararci a qualsiasi evenienza che potrebbe arrivare è stato messo a punto un PIANO DI GESTIONE DEI POSTI LETTO regionale, messo a punto da un gruppo di esperti, che ipotizzata la riorganizzazione su 3 livelli: casi positivi fino a 10 pazienti, casi positivi da 10 a 30, e superiore a 30. I livelli subentranti prevedono misure
progressive di organizzazione dei flussi dei pazienti individuando i dea di secondo livello per il ricovero dei casi gravi. I Dea di primo livello sono destinati in due tipologie: quelli da destinare a emergenza coronavirus e quelli di supporto. Pantalla potrebbe diventare ospedale che raccoglie tutti gli infetti che non hanno sintomatologie importanti, mentre Branca può accogliere gli infetti che hanno sintomatologia più importanti rispetto agli
altri.
Gli ospedali vanno riconfigurati a partire dal pronto soccorso fino all’organizzazione della degenza. Nel giro di 48 ore Branca dovrebbe essere pronta e attivata per accogliere eventuali pazienti. Altra criticità è la COMUNICAZIONE agli operatori sanitari e ai cittadini. Siamo stati tra i primi ad aver aperto un numero verde 800636363 per dare informazioni chiare e autorevoli. Per il grande numero di chiamate abbiamo attivato un secondo livello tecnico mettendo a disposizione ogni giorno 2 operatori sanitari per azienda, e poi abbiamo chiesto il raddoppio degli addetti passando da 5 a 10.
L’attivazione della task force di medici di medicina generale è un’ipotesi da mettere in campo. Non c’è conferma nel dpcm del 9 marzo. A breve è possibile che riusciamo a mettere in campo anche questa ipotesi”.