La curva epidemiologica in Umbria è sostanzialmente stabile ma il virus circola ancora.
È quanto emerso durante la videoconferenza stampa di aggiornamento settimanale sullo scenario legato all’emergenza sanitaria.
“Non ci sono indicazioni di peggioramento, ha detto la dottoressa Carla Bietta del nucleo epidemiologico regionale, anche se nei diversi Comuni ci sono situazioni differenziate. L’Rt è in leggera diminuzione, si attesta a 1,09 negli ultimi 14 giorni mentre l’incidenza per fasce di età è sostanzialmente uguale.”
Per questo motivo il direttore regionale alla Salute Claudio Dario ritiene che non ci saranno variazioni per quanto riguarda la fascia in cui è posizionata la regione.
“Oggi – ha affermato – si riunirà la cabina di monitoraggio e per quanto riguarda l’Umbria non ci sono particolari segnali di allarme in più rispetto alla fascia arancione in cui siamo inseriti al momento. Da indicazioni nazionali è previsto che si persista in questa fascia per il tempo stabilito di due settimane anche se ci fosse una retrocessione rispetto ai dati di contagio”.
Sul versante scuole la situazione vede, al 19 gennaio, 72 classi in quarantena di cui 68 in provincia di Perugia e quattro in provincia di Terni. I bambini complessivi contagiati sono 1594 di cui 1197 nel perugino e 397 nel ternano. Al riguardo è stato studiato un piano scuole per la riapertura in continuità dell’attività didattica.
“Il contagio non è all’interno della scuola, ha detto Emilio Abbritti della ASL Umbria 1 e il piano prevede che tutti i contatti dei casi positivi siano subito sottoposti a tampone antigenico. Se ci dovessero essere casi positivi all’interno della classe questa sarà sottoposta ad isolamento fiduciario esclusi i docenti salvo che non ci siano situazioni particolari. Se invece ad essere positivo è il docente il comportamento è lo stesso. Questo piano consentirà di mantenere a scuola l’80% di alunni e docenti”.
Per quanto riguarda il piano dei vaccini antiCovid è stata completata la somministrazione della prima dose e si è iniziata la seconda dose per operatori sanitari, ospiti rsa e personale sanitario delle case di cura.
Durante la videoconferenza è stato fatto un focus sulla durata del Covid analizzando 26.414 casi. La durata media si attesta sui 18 giorni e cresce con l’età, soprattutto con patologie croniche, ma è di 16 per chi di Covid muore. Non ci sono differenze di genere