Va in archivio anche la 55^ edizione della Corsa all’Anello con il trionfo di Fraporta che si mantiene sempre in corsa per poi affondare con Luca Paterni. Per gli altri due terzieri non c’è stata storia, sempre in affanno, sempre ad inseguire, con i cavalli che sono sembrati nervosi, incerti. Intanto c’è uno sconfitto, il tempo, che aveva minacciato tempesta ma poi si è limitato ad una piccola annaffiata nel corso della Seconda Tornata. Niente di che. Però bella la corsa e bravissimi i cavalieri che sembrano prediligere il fondo del “campo de li giochi”: vanno come treni, velocissimi e con grande stabilità, con performance davvero d’alto livello. Tutto si è svolto nella più perfetta organizzazione: il servizio è stato impeccabile. Per non avere problemi, al bar del campo non è stata venduta nemmeno una pinta di birra, cosa che non è piaciuta a nessuno degli spettatori. Che erano invitati a mangiare un carissimo panino al salame (quattro euro) da mandare giù con acqua minerale liscia. La gara, s’è detto, è stata bellissima; l’approccio veramente stucchevole, con tempi ripetuti e con l’assenza di un qualsiasi commento per una mezz’oretta. Da rivedere. Molto bravo Luka Kenno, che ha dimestichezza col microfono e si è sentito. Un’altra notizia “storica”: per il giudice arbitro Filippetti è stata l’ultima prestazione.
Ottimo lo streaming, ormai in funzione dal 2021, che consente a chi non è riuscito a comprare i biglietti, tutti esauriti, di seguire la corsa all’anello. Ed anche ai narnesi che vivono lontano da Narni di seguire la diretta e sognare di stare in mezzo ai tifosi, al Campo de li Giochi. I più lontani, stando alla telecronaca, erano in diretta da Medellin (Colombia) e da Doha (Qatar). Ottima la qualità del video e dell’audio, e molto professionale la telecronaca guidata da Luka Kenno, con Emiliano Luciani, il comunicatore dell’Ente, e Gianni Vignoli, ex cavaliere di Faenza, in studio. Un tocco di qualità: la traduzione per i non udenti, effettuata da due interpreti dell’Ente Nazionale Sordi di Terni “Lingue dei Segni”, che ha reso ancora più accessibile la gara con tutti i commenti.
Ecco, di seguito il dettaglio della gara.
Fraporta con Leonardo Piciucchi è partita subito alla grande, prendendo tre anelli e lasciandone solo due alla lancia di Mezule. Lo scontro Santa Maria – Fraporta ha ridimensionato le speranze fraportane: Piciucchi porta a casa un solo anello mentre Diafaldi ne prende due. Ma è alla terza corsa che accade l’imprevedibile: solo un anello per Santa Maria ed uno per Mezule.
La prima tornata si chiude quindi con Fraporta a 60 punti, in vantaggio di un solo anello su Mezule e Santa Maria, che invece totalizzano 45 punti.
La seconda tornata si apre con la gara tra Mezule e Santa Maria, con Tommaso Finestra (Mezule) che fa l’en plein e Marco Bisonni (Santa Maria) che manca il primo e l’ultimo anello. Quindici i punti di Santa Maria contro i 45 di Mezule.
Alla seconda corsa, Jacopo Rossi di Fraporta recupera una partenza leggermente in ritardo e riesce a prendere i tre anelli, lasciandone solo due a Finestra.
Nell’ultima gara della seconda tornata, sia Fraporta che Santa Maria prendono due anelli.
La seconda tornata si chiude con Mezule a 120 punti, Fraporta 135 e Santa Maria 90 punti.
La terza tornata comincia con una po’ di tensione: ancora la corsa è aperta, soprattutto per Mezule e Fraporta. Ma i narnesi sanno che fino all’ultimo il risultato può essere ribaltato.
Il primo scontro vede fronteggiarsi Fraporta e Santa Maria. Luca Paterni (Fraporta) corre veloce e prende tre anelli ma abbatte una bandierina interna, che vale una penalità di 15 punti, lo stesso valore di un anello. Tommaso Suadoni (Santa Maria) prende solo due anelli, non arrivando in tempo al terzo. Fraporta e Santa Maria totalizzano entrambe 30 punti, un brivido per i fraportani che temono che la vittoria possa allontanarsi.
Nella gara successiva Suadoni (Santa Maria) parte dallo stallo numero 1 e Liti (Mezule) dallo stallo numero 2. Liti parte male, esce dalla pista, abbatte una bandierina esterna, ed allora rallenta, come se si volesse fermare, forse convinto che la sua corsa sia finita, e poi ricomincia a gareggiare, ma ormai è tardi, tanto che Suadoni ha completato il suo giro senza competizione, con tre anelli nella lancia e quasi raggiungendo il suo antagonista, che di anello ne ha preso solo uno. Suspence al campo, perché il regolamento prevede che il fuori pista sia punito con l’eliminazione del cavaliere, ma solo se tutte e quattro le zampe del cavallo finiscono fuori dalla pista. Il verdetto, dunque, è 45 punti per Santa Maria e solo 10 per Mezule, corrispondenti all’anello di Liti meno la bandierina interna, che vale 5 punti di penalità.
La terza corsa sancisce la vittoria di Fraporta. Al terziere rossoblu sarebbe bastato un solo anello, ma Luca Paterni non si risparmia: fa il suo giro come una scheggia e ne prende tre, lasciandone solo due a Liti e mettendo la parola fine sulla cinquantacinquesima edizione della corsa all’anello.
Si conclude con la vittoria di Fraporta una corsa che ha tenuto con il fiato sospeso fino all’ultimo. Il punteggio finale è dunque: 210 punti per Fraporta, 165 per Santa Maria e 160 per Mezule.
La corsa si chiude con l’applauso a Marco Filippetti, per il suo ultimo anno come giudice di campo di lunghissimo corso.
Vengono poi richiamati in campo i 4 cavalieri che dovrebbero sostenere la gara per il miglior cavaliere in campo, quelli cioè che hanno preso 3 anelli. È una sorpresa che ce ne siano quattro, ricordano gli speakers, perché in genere ce ne sono due, al massimo tre. Segno che il nuovo campo consente una corsa più regolare e quindi la possibilità per i cavalieri di esprimere al meglio la propria abilità. Sono Jacopo Rossi e Luca Paterni per Fraporta, Tommaso Suadoni per Santa Maria e Tommaso Finestra per Mezule a doversi sfidare. Qualche minuto di attesa ed ecco il verdetto: la gara non viene disputata perché viene proclamato miglior cavaliere 2023 Luca Paterni, di Fraporta, per il miglior tempo in campo.
Il tifo fraportano esulta, e tutti vanno in campo per la premiazione e la foto di rito. I priori Ratini e Massarelli innalzano trionfanti il cuscino con l’anello d’argento, quello che la prima dama degli anelli mostrerà durante la sfilata; ciascun cavaliere riceve invece un anello da mettere al dito, un’idea appropriata al nome della competizione.
Le ultime battute si concludono in piazza dei Priori, davanti agli Scolopi, dove costumanti e addetti ai lavori si ritrovano per l’assegnazione degli altri premi, quelli che sembrano minori rispetto alla corsa equestre, ma che riconoscono il tanto lavoro svolto dai volontari durante l’anno. Ed è qui che, premio dopo premio, sale la gioia dei rossoblù. Portano infatti a casa prima il premio Filippo Sini, in ricordo del giovane tamburino mezulano, scomparso nel 2012 a seguito di un tragico incidente con l’elicottero; il premio viene assegnato ad Andrea Schiarea, storica chiarina fraportana. Il premio Mancinelli Scotti al miglior costumante viene assegnato a Giuseppe Abatini che ha sfilato per Fraporta. Ed è sempre Fraporta a vincere anche il premio per il miglior ambiente, quello per il miglior corteo, quello per la miglior giornata medievale, il premio musici ed infine il bravio, insomma, tutto quello che c’era in palio.
A quelli di Fraporta non resta che sugellare la vittoria con una serata festosa, che chiude le gioie e le fatiche dell’edizione 2023 della Corsa all’Anello e regala al terziere rossoblù l’apertura del corteo del prossimo anno.