La risposta risentita del presidente della Ternana Stefano Bandecchi che dice di avere problemi solo in Umbria ,mentre da altre parti gli fanno un monumento, era all’assessore regionale Enrico Melasecche.
Melasecche in sostanza sottolinea che il tempo degli “inciuci” della sinistra, quando qualcuno assicurava la serie A per la Ternana mentre si costruivano inceneritori, è finito. La politica – sostiene Melasecche – deve dare risposte a tutti i cittadini. Quanto a Bandecchi – secondo l’assessore – ha dimostrato fin qui molta generosità e buona volontà ma “è soggetto ad una costosa precarietà “. Comunque – dice Melasecche – “parliamone”.
IL COMUNICATO DI ENRICO MELASECCHE
Ci sarebbe da scrivere un romanzo per descrivere i rapporti nei decenni fra Ternana Calcio e la città di Terni. Alti e bassi, debiti e crediti ma anche interessi spesso pesanti imposti ai ternani dalla politica quando qualche sindaco aveva come ospite fisso al proprio gazebo elettorale il patron dell’epoca che, grazie al placet della sinistra, vendeva quote importanti di AST ai tedeschi acquistate con la cordata della equivoca italianità (Riva-Falck-Agarini) traendone utili enormi. Poi costruiva inceneritori e faceva fallire il glorioso Centro Multimediale che avevamo completato con Ciaurro e dove Benigni girava la scena a cavallo de “La vita è bella”.
Quei tempi in cui si prometteva, a chi ci credeva, che la Ternana sarebbe stata portata in Serie A e intanto si autorizzava l’incenerimento del pulper di cartiera al posto delle biomasse vergini sono ormai lontani ma il problema dello Stadio Liberati è rimasto, anzi si acuisce perché non c’è chi non veda il contrasto fra la il modernissimo PalaTerni in via di costruzioni ed accanto il gloriosissimo Liberati, obsoleto nel progetto con le piste di atletica, acciaccato nonostante una costosissima manutenzione che da venti anni dissangua sia il Comune che la Ternana.
Oggi si apre una sfida sulla possibilità di ricostruire un nuovo Liberati da parte di Stefano Bandecchi che ha fin qui dimostrato molta buona volontà e generosità ma che, senza il consolidamento di un rapporto stabile con la città è soggetto ad una costosa precarietà che non giova a nessuno.
Io stesso gli avevo proposto la possibilità di prendere in mano lo stadio, sempre nella massima legalità, impostando un nuovo rapporto che, utilizzando la legge sugli stadi, potesse consentire a lui o ad altro ipotetici investitori di completare quello sforzo notevole che sta portando la città a possedere quella tanto agognata nuova Città dello Sport all’avanguardia nazionale.
Proposi questa idea a Stefano Bandecchi, insieme al Sindaco Latini, quando lui ci invitò a visitare il centro universitario Unicusano. Gli sollecitato investimenti produttivi che avrebbero portato a Terni nuove strutture, nuove occasioni di lavoro e di investimento, con possibili soddisfazioni per tutti.
Bandecchi chiama oggi la Regione a rispondere. Parliamone. Credo doveroso che, sempre nel rispetto della legge, la politica, quella nuova del fare, possa dare risposte che soddisfino tutti. È avvenuto in molte altre città. Perché non a Terni?
La città e tutta l’Umbria possono avvantaggiarsi da una rinnovata, intelligente collaborazione fra sport e buon governo. In questo momento delicatissimo in cui il coronavirus ha prodotto altri danni occorre l’apporto di tutti per ripartire.