Effetti della pandemia anche su Brunello Cucinelli, l’imprenditore umbro del cashemire, che ha chiuso il 2020 con ricavi netti pari a 544 milioni di euro, con un calo del -10,5% a cambi correnti e pari al -9,9% a cambi costanti. I ricavi del secondo semestre 2020 in progressiva crescita, con un incremento a cambi correnti pari al +7,1%. L’ebitda normalizzato e’ stato di 41,8 milioni di euro, rispetto ai 106,1 milioni del 2019.
Il risultato netto è stato in rosso per 32,1 milioni, rispetto ai 53,1 milioni del 2019, che comprendevano i benefici fiscali derivanti dal cosiddetto ‘Patent Box’ per un ammontare di 5,7 milioni. L’aliquota fiscale è pari al 5,1%, rispetto al -23,3% del 2019 (-30,9% escludendo il beneficio fiscale del Patent Box). L’utile netto normalizzato e’ pari a 2,7 milioni, rispetto a 49,3 milioni del 2019.
In una nota dell’azienda si sottolinea: “Abbiamo da poco concluso l’ anno 2020 del quale per generazioni a venire si discuterà, e che resterà nella nostra memoria come un periodo doloroso per il corpo e per l’ anima, ma anche come un tempo di grandi cambiamenti a vantaggio dell’ umanità e del creato tutto, e l’ abbiamo chiuso in termini di ricavi con una leggera diminuzione del 9,9%. Grazie all’ importante quantità di ordini in portafoglio derivanti dalle collezioni Autunno-Inverno 2021, considerate ‘pare’ unanimemente bellissime’ sia dai clienti che dalla stampa specializzata mondiale, progettiamo ‘questo anno del riequilibrio’ con un’ importante crescita del fatturato tra il 15% ed il 20%, e immaginiamo come da nostro progetto decennale 2019 – 2028 un anno 2022 con una crescita intorno al 10%”.