“Le risorse che avrà a disposizione l’azienda ospedaliera di Terni, nel 2016, saranno quasi le stesse del 2015. Ad essere precisi avrà 13 milioni di euro in più a disposizione. E’ uno scenario di “definanziamento” che si combina con una ricentralizzazione dei poteri che, in pratica, ha chiuso il federalismo sanitario.”
Lo ha affermato il direttore amministrativo dell’azienda ospedaliera di Terni, Riccardo Brugnetta, questa mattina, nel corso di un incontro con il personale dell’ospedale in cui sono stati presentati i nuovi vertici: il direttore generale, Maurizio Dal Maso e il direttore sanitario, Sandro Fratini.
Delle 108 aziende ospedaliere italiane, 53 devono andare in piano di rientro, fra queste non figurano le due aziende ospedaliere dell’Umbria, quelle di Perugia e Terni, giudicate efficienti ed efficaci che hanno “qualità ed equilibrio strutturali”.
“Tutto ciò – ha aggiunto Brugnetta -non deve far venire meno l’obbiettivo principale che è quello del mantenimento dei livelli di attività. Tra il 2012 e il 2013 l’azienda ospedaliera di Terni è cresciuta del 12,9%, un fatto significativo e vistoso. Tra il 2014 e il 2015 il livello di attività è rimasto stabile.”
“Per la sopravvivenza dell’azienda – gli ha fatto eco Sandro Fratini – è fondamentale l’equilibrio fra i costi e i ricavi; è vero che non abbiamo immediati problemi ma non possiamo mai abbassare la guardia perché il nostro equilibrio è precario e stiamo sempre ai limiti”. “Abbiamo una criticità strutturale, in questo ospedale – ha ribadito Fratini – su questa criticità sono partiti da anni progetti importanti di intervento e alla fine avremo una ristrutturazione completa dell’ospedale , non solo della parte esterna e della messa in sicurezza ma anche di tutti i reparti di degenza, per lo meno quelli che non hanno subito interventi da tempo . ”
“Un’altra criticità importante – ha aggiunto Fratini- è quella dei posti letto, quindi, la necessità di avere appoggi; non è qualificante avere letti aggiunti in corsia, nei corridoi , su questo dobbiamo intervenire rapidamente”.
Altri elementi critici: la frammentazione dei servizi e il ritardo dell’utilizzo funzionale delle informazioni disponibili.
“Un elemento importante – ha sottolineato il direttore sanitario – è il processo di informatizzazione che verrà esteso rapidamente a tutte le unità operative, dotandole di tutte le tecnologie necessarie”. “Bisognerà lavorare anche sul blocco operatorio, dove abbiamo una potenzialità enorme, che per noi è un elemento cruciale: la maggior quota di bilancio in entrata viene fatta dai ricoveri che hanno valenza chirurgica”. “Tutti i processi che avvieremo – ha concluso Fratini – saranno condivisi con i responsabili dei servizi, è necessario avere l’ok da parte di tutti; è evidente che l’analisi organizzativa non si fa chiedendo risorse aggiuntive , si fa partendo da quello che uno ha”.
“L’ospedale di Terni è ricco e solido – ha affermato il direttore generale, Maurizio Dal Maso – ricco perché le direzioni precedenti hanno governato in maniera attenta e solido perché c’è gente che magari è anche abituata a litigare e a criticarsi però , poi, è pronta a risolvere i problemi”. Dal Maso ha posto l’accento su come dovrebbe essere l’ospedale di domani: digitale, 3D e in rete. “La digitalizzazione è una conditio sine qua non; lo standard delle prestazioni chrirugiche richiede delle tecnologie che ormai sono 3D, quelle classiche della robotica e quelle ibride; d’altra parte la tradizione di questo ospedale è chirurgica e noi abbiamo tutti gli elementi per fare di più e meglio un salto in avanti”.
Le criticità sulle quali intervenire immediatamente sono i letti in corsia e liste di attesa. “Pensiamo di fare qualcosa di nuovo e di diverso sapendo che partiamo da un punto di importanza e di forza, alti”.
LE 3 P alla base del progetto di Dal Maso:”processi di produzione , persone e progetti”.
“A me piacerebbe vedere dove possiamo essere fra 3 anni, quindi , il mio invito è di correre; ovunque voi proporrete dei progetti, noi li valuteremo e vi invito a pensare qualcosa di diverso” ha detto il direttore Dal Maso al personale dell’azienda che affollava la sala delle conferenze dell’ospedale.