Come era scontato Italia Viva ha votato in Senato contro la discussione in aula del disegno di Legge zan. E’ stata infatti approvata la cosiddetta “tagliola” per lo stop dell’esame degli articoli e degli emendamenti in aula, proposta da Fratelli d’Italia. 154 sono stati i sì, 131 i no.
Si è trattato di una prova di un disegno che mira a portare definitivamente a destra i transfughi del Partito Democratico (senza alcuna vergogna).
“Spero solo che difronte allo specchio e alla propria coscienza provino un po’ di vergogna”, ha dichiarato Francesco Boccia, responsabile Enti Locali della segreteria nazionale del partito.
“Hanno voluto fermare il futuro. Hanno voluto riportare l’ Italia indietro. Sì, oggi hanno vinto loro e i loro inguacchi, al Senato. Ma il Paese è da un’ altra parte. E presto si vedrà.”. Questo il tweet del segretario del PD, Enrico Letta.
“Quella di oggi è una giornata buia per l’ Italia e per l’ intera Europa che crede nei valori dell’uguaglianza e del rispetto delle minoranze. Con il voto favorevole alla tagliola sul ddl Zan, presentata da Lega e Fratelli d’ Italia al Senato, vince la deriva polacca, quella che nega i diritti dei cittadini, che mortifica le diversità e che si spinge fino a dichiarare interi territori liberi dagli omosessuali. Grazie alla complicità di Forza Italia e di Italia Viva, alleata in Europa per caso con i liberali e in Italia invece sempre più vicina alla peggiore ultradestra, l’Italia perde una occasione per approvare una legge moderna e che contrasta odio e discriminazioni. Ma non finisce qui, il futuro non si può fermare”, ha dichiarato Mario Furore, europarlamentare del M5S.
“Tutti si erano schierati dalla parte dei diritti civili, ma alla fine il Ddl Zan è stato spazzato via, nel segreto dell’ urna, al Senato. Vergognoso”.
Lo ha scritto su Facebook il ministro degli Esteri Luigi Di Maio.
“Il Ddl Zan – ha aggiunto – doveva diventare legge in pochi giorni, invece sono passati mesi su mesi, scuse su scuse, fino a far saltare il provvedimento. Diciamocelo chiaramente: in Italia ci sono ancora forti discriminazioni nei confronti delle persone omosessuali. Questa è la verità. In un Paese moderno questo è inaccettabile”.
“I numeri della votazione con cui il Senato ha affossato il testo Zan contro l’ omotransfobia sono inesorabili: la nostra classe politica è in larga maggioranza omofoba”, ha affermato Gabriele Piazzoni, segretario generale di Arcigay.
“Il margine con cui la maggioranza del Senato si è espressa – ha aggiunto – va ben oltre i confini delle destre, dei finti liberali di Forza Italia o dei cinici arrampicatori di Italia Viva. Ci sono responsabilità anche all’ interno delle forze politiche in cui militano i parlamentari primi firmatari del testo. Insomma: c’ è una responsabilità diffusa della politica, che ne esce fotografata in maniera implacabile. Questo Parlamento non è stato all’ altezza delle sfide di questo tempo, l’ argine all’omotransfobia continuerà a porlo il Paese, le rete informali, le associazioni, tutte le persone di buona volontà.
Non lo Stato, che ancora una volta si gira dall’ altra parte. Ringraziamo coloro i quali si sono battuti, a tutti gli altri consegniamo la nostra vergogna.”
LA DESTRA ESULTA
Secondo il leader della Lega Matteo Salvini ” è stata sconfitta l’ arroganza di Letta e dei 5Stelle: hanno detto di no a tutte le proposte di mediazione, comprese quelle formulate dal Santo Padre, dalle associazioni e da molte famiglie, e hanno affossato il Ddl Zan. Ora ripartiamo dalla proposte della Lega: combattere le discriminazioni lasciando fuori i bambini, la libertà di educazione, la teoria gender e i reati di opinione”.
Maria Elena Boschi (Italia Viva): “L’ arroganza di Cinque stelle e Pd ha prodotto una sconfitta incredibile, non solo per il Parlamento, che ha perso l’ occasione di far approvare una legge di civiltà, ma per le tante donne e uomini che aspettavano di essere finalmente tutelati da aggressioni e discriminazioni.
Oggi – ha aggiunto la Boschi – si è verificato quello che abbiamo paventato da mesi, così la cecità e l’ ostinazione di pochi ha fatto affossare una legge necessaria al Paese. Noi siamo quelli che hanno portato a casa la legge sulle unioni civili, loro hanno giocato sulla pelle di persone che meritavano una legge, non delle bandierine. Lo dico con amarezza perché fino alla fine ho sperato di sbagliare le previsioni, ma purtroppo è andata come avevamo immaginato. Un vero dispiacere.”
Maurizio Gasparri (Forza Italia): “L’ arroganza oscurantista di tanti esponenti della sinistra ha portato alla bocciatura della legge Zan, che il PD, grillini e Leu hanno ostinatamente ottenuto grazie alla loro chiusura ad un confronto di merito sulla legge.
Bisognava lavorare sulle modifiche agli articoli 1, 4 e 7. Il voto dell’ aula del Senato dimostra che molti esponenti della sinistra hanno scelto la libertà alla costrizione. Sono andati incontro a una sconfitta per la loro arroganza dimostrata in ogni momento. Dovevano seguire la via del dialogo per tutelare i diritti, combattere ancor di più le violenze e le discriminazioni e non per seminare confusione con norme estranee a obiettivi da tutti condivisi. Subendo invece le imposizioni di Zan e di altri hanno ottenuto quello che hanno cercato. Una chiara sconfitta sul campo. Con il contributo, e li ringraziamo, di molti parlamentari liberi della sinistra che hanno votato come il centrodestra.”
“Cala il sipario sul ddl Zan, una pessima proposta di legge che Fratelli d’ Italia ha contrastato con coerenza e nel merito fin dall’ inizio. Non abbiamo mai cambiato idea e lo abbiamo dimostrato oggi in Senato: siamo stati l’ unico gruppo interamente presente e unito nel voto. È una vittoria che non appartiene solo a noi ma anche a tutte le realtà, le associazioni, le famiglie e i cittadini che in questi mesi si sono battuti a ogni livello per denunciare follie, contraddizioni e aspetti negativi di una follia firmata Pd-5 Stelle di cui l’ Italia non aveva alcun bisogno”. Lo ha dichiarato Giorgia Meloni , leader di Fratelli d’Italia.
“Patetiche le accuse di Letta, Conte e della sinistra – ha aggiunto la Meloni in una nota – i primi ad aver affossato la legge sono i suoi stessi firmatari, Zan in testa, che in questa proposta hanno scritto e difeso fino alla fine norme e principi surreali (dal self-id al gender nelle scuole) che nulla avevano a che fare con la lotta alle discriminazioni”.
Grande soddisfazione per lo stop al disegno di Legge Zan è stata espressa anche da associazioni come Family Day e Pro Vita.