Il comitato spontaneo per il riequilibrio territoriale tra le province dell’Umbria ha organizzato questa mattina una manifestazione di fronte a Palazzo Cesaroni, a Perugia, sede del Consiglio Regionale per richiamare l’amministrazione regionale a mantenere le promesse di equilibrato utilizzo delle risorse e dei fattori di promozione territoriale in Umbria e richiedere l’avvio del processo di riequilibrio territoriale con l’ampliamento dei confini della provincia di Terni ai territori di Spoleto e della Valnerina. Una quindicina gli iscirtti al Comitato che si sono recati a Perugia e hanno tenuto in sit-in davanti la sede del consiglio regionali, srotolando alcuni striscioni.
Successivamente una delegazione del Comitato composta da Giovanni Ceccotti, Andrea Cinafoni e Luciano Faustini è stata ricevuta dalla presidente della giunta regionale Donatella Tesei.
Nell’incontro che ne è seguito, la delegazione del Comitato ha affermato che solo l’avvio del processo di riequilibrio territoriale in Umbria può determinare il superamento dei vincoli che impediscono lo sviluppo regionale soprattutto nell’Umbria meridionale.
“E’ convinzione del comitato – si legge in una nota – che solo una diversa e finalmente più equa e ragionevole destinazione delle risorse regionali e la realizzazione di politiche di promozione dei fattori che incidono sulla qualità della vita su tutto il territorio regionale possa liberare le risorse umane, culturali ed economiche tali da assicurare uno sviluppo regionale duraturo e aumentare la coesione della comunità regionale.
Sono troppi i campi nei quali ancora oggi, nonostante le promesse elettorali siamo in attesa di riforme che determinino il riequilibrio che è indispensabile alla regione Umbria, solo per citarne alcuni: l’utilizzo dei canoni idrici, il finanziamento degli interventi di bonifica idrogeologica, la concentrazione delle infrastrutture regionali in posizioni non baricentriche rispetto alla popolazione umbra (aeroporto, elisoccorso regionale, ecc.), la mancata programmazione del rifacimento a 4 corsie della Terni-Spoleto, unica infrastruttura viaria regionale dimenticata nei piani della regione Umbria, la cronica sottoutilizzazione del polo universitario ternano da parte dell’Università regionale, anche se in attesa dei previsti investimenti infrastrutturali.
Nemmeno l’evidente progressiva decadenza del polo sanitario ternano che nei decenni trascorsi contribuiva fortemente ad attrarre pazienti dalle regioni circostanti ha determinato ancora oggi concrete realizzazioni in grado di invertire queste pericolose tendenze, né politiche coraggiose in grado di cogliere le disponibilità espresse in tal senso da imprenditori privati.
Proprio per venire alla vicenda stadio – clinica, i minuetti burocratici, il balletto dei pareri legali contrastanti, il diniego finale alla proposta proveniente dal territorio verificatosi nella conferenza dei servizi sono apparsi alla popolazione dell’Umbria meridionale solo come una intollerabile difesa di privilegi ingiusti e antistorici che si configurano nell’assetto attuale dei convenzionamenti sanitari che permettono l’esercizio di cliniche convenzionate solo se insistono nel territorio della provincia di Perugia.
La Presidente Tesei nell’incontro con il Comitato ha assicurato che le azioni richieste fanno parte del suo programma elettorale ed ha garantito il suo impegno per la realizzazione delle stesse, confermando l’effettuazione delle analisi dei fabbisogni e la totale revisione delle convenzioni e degli stessi metodi di assegnazione, tramite un atto di giunta che sarà deliberato entro la fine dell’anno . Pur comprendendo le difficoltà eccezionali e inattese che la pandemia ha determinato, il Comitato ha rappresentato con forza la necessità di passare finalmente alle realizzazioni a partire dalla vicenda stadio-clinica a pena dell’evaporazione della coesione sociale regionale”.