Dopo la sommossa e i disordini del 16 ottobre scoppiati nella sezione H del carcere di Terni un nuovo grave episodio è avvenuto nel primo pomeriggio di ieri a soli pochi giorni di distanza. Un detenuto di origine egiziana ha dato fuoco ad un materasso dell’amministrazione all’interno della propria camera detentiva mettendo a rischio l’incolumità propria, degli altri detenuti e degli operatori penitenziari. Il grave fatto è accaduto presso la sezione protetti dove sono ristretti circa 44 detenuti. Una coltre di fumo, in pochissimi minuti, dovuta alla combustione del letto, si è propagata in tutta la sezione creando pericolo per l’ordine e la sicurezza. Solo il pronto intervento del personale di Polizia Penitenziaria ha evitato che l’episodio volgesse al peggio.
“La FP-CGIL Polizia Penitenziaria – sottolinea in una nota Andrea Sciarrini, delegato della Funzione Pubblica Cgil per la polizia penitenziaria – vuole ricordare l’impegno che era stato assunto circa un anno fa dall’allora direttore del DAP (Dipartimento Amministrazione Penitenziaria) Bernardo Petralia con i vertici dell’istituto di pena ternano al termine della visita effettuata con il personale e le organizzazioni sindacali.
Già in quella occasione questa sigla sindacale aveva richiesto il trasferimento di 120 detenuti e l’avvicendamento di un contingente di polizia penitenziaria.
Bene, a distanza di 12 mesi circa siamo ancora in attesa di certezze.
Non ci sono muscoli, non ci sono armi, ci sono solo Super Eroi, soli e sempre più provati”.
Terni, carcere: incendiata e devastata la sezione H. Due poliziotti al pronto soccorso
Anche il Sappe denuncia l’ennesimo episodio di volenza nell’istituto ternano.
“Solamente grazie alla prontezza ed alla professionalità degli agenti di polizia penitenziaria in servizio si riusciva ad evacuare gli altri detenuti presenti, immettendoli presso il cortile passeggio ed a spegnere l’incendio – sottolinea Fabrizio Bonino, segretario regionale – al momento non si hanno notizie di personale di polizia penitenziaria e detenuti intossicati o refertati”.