L’Umbria torna all’avanguardia sui diritti. È stata infatti inaugurata oggi a Gualdo Tadino la prima Pink House, la casa rifugio promossa da Omphalos per ospitare le persone LGBTQIA+ sottoposte a situazioni di esclusione, violenza o abbandono. Si tratta di un progetto nato dalla donazione privata di due appartamenti e portato avanti grazie allo sforzo dell’associazione e alla generosità di aziende e cittadini, che hanno contribuito. I due appartamenti hanno a disposizione 8 posti letto totali. Oltre al supporto del Comune di Gualdo Tadino, hanno contribuito tra gli altri il gruppo Amazon, Coop Centro Italia, la Proloco di Bettona.
All’inaugurazione, oltre al presidente di Omphalos Umbria, Stefano Bucaioni, alla senatrice Emma Pavanelli e al sindaco di Gualdo Tadino Massimiliano Presciutti, hanno partecipato il vicepresidente della Regione Umbria, Tommaso Bori e la presidente dell’Assemblea legislativa, Sarah Bistocchi.
“La Regione Umbria – ha detto Bori – è stata una delle prime in Italia a dotarsi di una legge contro l’omolesbobitransfobia, una legge che, purtroppo, negli anni, è stata azzerata tramite un definanziamento mirato, confondendo i reati d’odio con la libertà d’opinione. Oggi ribadiamo con forza il nostro impegno: si tornerà a ciò che è giusto, la Regione Umbria tornerà a finanziare questa legge, per garantire diritti e dignità a tutte e tutti. Con oltre 30 anni di impegno sul territorio, Omphalos ha offerto aiuto a migliaia di persone. La Pink House rappresenta un ulteriore passo avanti: un luogo dove accoglienza residenziale, supporto psicologico e integrazione si uniscono per ricostruire vite, offrendo nuove opportunità e speranza a chi si è visto voltare le spalle dalla propria famiglia o dalla società. Grazie al Comune di Gualdo Tadino e a tutti i partner che hanno sostenuto il progetto”.
“La strada per i diritti civili è lunga – ha detto la presidente Bistocchi – in Umbria non siamo ai blocchi di partenza, siamo in cammino, non a caso l’appuntamento di oggi è una tappa del cammino; tuttavia non siamo neanche arrivati. E finché ci sarà qualcuno, in questo Paese, che penserà che sono ben altri problemi della società, noi sapremo che abbiamo ancora molta strada da fare. La novità è che quella strada, d’ora in poi, a tutti i livelli, la faremo insieme, perché le Istituzioni che noi oggi rappresentiamo hanno il dovere di tutelare e promuovere i diritti, i bisogni, le esigenze di tutte e di tutti”.
“Oggi l’Umbria dispone di un luogo in grado di accogliere senza barriere chiunque avesse necessità di un rifugio sicuro in caso di emergenza – ha detto la senatrice 5 Stelle Emma Pavanelli – perché nonostante la nostra Costituzione parli di parità di diritti, sono ancora tante le disuguaglianze che possiamo toccare con mano. Pertanto è fondamentale la presenza di presidi in grado di garantire a chiunque la massima integrazione possibile, e in questo senso la Pink House rappresenta un grande esempio virtuoso di una comunità resiliente che la politica ha il compito di tutelare e valorizzare”.