“Quest’anno ricorre il quarantesimo anniversario dalla scomparsa di Eduardo De Filippo. Tra le moltitudini di artisti anch’io ho pensato di omaggiare in qualche modo quest’uomo che ha giocato un ruolo fondamentale nella mia formazione prima, nella mia esistenza poi”.
Il regista Domenico Pinelli spiega così la decisione di dirigere “Ditegli sempre di sì” spettacolo che andrà in scena giovedì 14 e venerdì 15 novembre alle ore 20.45 al teatro Secci di Terni.
Gli attori sono Mario Autore, Anna Ferraioli Ravel, Domenico Pinelli, Gianluca Cangiano, Mario Cangiano, Luigi Leone, Antonio Mirabella, Laura Pagliara, Vittorio Passaro, Lucienne Perreca, Silvia Salvadori ed Elena Starace.
“Una commedia divertentissima – continua il regista – retta da un meccanismo comico perfetto, nonché pregna di spunti riflessivi riguardo una materia estremamente affascinante che Eduardo, per certi aspetti epigono di Pirandello, studiò sicuramente bene: la pazzia.
Eduardo scrive “Ditegli sempre di sì” (titolo originale “Chill’è pazzo!”) nel 1927 per la compagnia del fratellastro Vincenzo Scarpetta. Solo nel 1932 il drammaturgo, in occasione della nuova messa in scena affiancato dai fratelli, decide di modificare il testo riducendo il numero dei personaggi e rivedendo l’intreccio della storia.
La pazzia che assume il ruolo centrale in questa vicenda costituisce uno dei topoi più efficaci della letteratura, come del teatro in funzione anche, e soprattutto, di espediente sia comico che tragico.
In “Ditegli sempre di sì” la pazzia è il vero motore comico. È quasi come se Eduardo invitasse, ora, gli spettatori ad una maggiore attenzione, a compiere quello stesso sforzo che poco prima aveva spacciato per superfluo. È chiaro, altresì, il riferimento a quell’aspetto della realtà codificato dal suo maestro, Pirandello: L’umorismo. D’altronde, qui a parlare è pur sempre Eduardo. Da questo punto parte l’idea di messa in scena: l’obiettivo è andare oltre. Trasformare questa ‘farsa’ in vero e proprio ‘dramma’. Il punto di partenze è lo stimolo che Eduardo invia: prestare una maggiore attenzione al testo, ai personaggi, agli accadimenti; il punto di arrivo è la restituzione di una forma più complessa, articolata e cosciente del dramma attraverso lo studio approfondito della condizione umana di tutti i personaggi – meglio ancora se “persone” – attori di questa vicenda”.