“Noi dobbiamo far passare il concetto che se stanno meglio le donne stanno meglio tutti quanti – ha detto Susanna Camusso chiudendo l’incontro organizzato dalla CGIL sul lavoro delle donne, dalla fabbrica alla società. E lo strumento che abbiamo per migliorare la condizione delle donne – ha aggiunto – è la contrattazione di genere, che dobbiamo praticare, non solo per ottenere qualche permesso in più o qualche elemento di conciliazione vita-lavoro, ma per incidere davvero alla radice delle disuguaglianze, e quindi sull’organizzazione del lavoro, sugli orari e sui differenziali retributivi”.
Dalla storia delle donne operaie ternane, quelle dello Jutificio Centurini, fino ai giorni nostri, ai diritti sotto attacco, ai progetti di legge “pericolosi” come il ddl Pillon, alla messa in discussione della 194, all’oscurantismo che alza la voce, come il congresso delle famiglie in programma sabato a Verona dimostra. Di tutto questo si è parlato nell’assemblea della CGIL alla quale, oltre la ex segretaria generale, Susanna Camusso, hanno preso parte Luciana Cordoni, Valentina Porfidi, Marianna Formica, Lucia Rossi, Massimiliano Catini e Attilio Romanelli.
E’ stato fornito un dato eclatante. Nella provincia di Terni le donne rappresentano il 52,76% del totale della popolazione, sul fronte occupati, però, le donne sono soltanto il 35,24%. Delle donne lavoratrici nemmeno il 9% occupa posti di potere, da dirigente. In provincia di Terni, infatti, sono sono 14 su un totale di 157.
Eppure, secondo la Cgil, oggi il lavoro femminile, grazie soprattutto alla rivoluzione digitale in atto, avrebbe grandi possibilità di crescita, anche al di fuori dei settori “tradizionali” come il terziario. Il tessuto industriale ternano ha però bisogno – è stato detto – di una “robusta iniezione di cultura delle pari opportunità”. Cultura che anche l’amministrazione comunale sembra aver messo da parte: ”lo dimostra – secondo la Cgil – la scelta inaccettabile di chiudere il prossimo 31 dicembre la Casa delle Donne e anche il progressivo indebolimento del welfare e dei servizi rivolti in particolare ai più deboli, operazione che ricadrà come sempre sulle spalle delle donne”.
Dall’assemblea, infine, è emersa la proposta, che verrà presentata all’amministrazione comunale, di
intitolare una via della città a Carlotta Orientale, operaia dello Jutificio Centurini all’inizio del ‘900 e poi prima segretaria donna della Camera del Lavoro di Terni tra il 1916 e il 1917.