La richiesta era impellente: mettere in linea il numero unico operativo per l’emergenza, il 112, come funziona già in quasi tutta l’Europa. E la regione dell’Umbria si è consociata con la consorella Marche per mettere in piedi una centrale operativa unica. Nel terzo trimestre di quest’anno, quando tutto andrà a regime, basterà comporre il solo 112 perché vi sia una risposta a qualsiasi esigenza, a quella sanitaria, ai carabinieri, alla polizia, all’Aci e chi più ne ha più ne metta.
Bella l’idea, che costerà un milione e 200 mila euro all’anno per i tre anni almeno in cui avrà vigore la convenzione, che è stata firmata oggi dalla presidente Catiuscia Marini. Un’azione davvero verso la modernità, un’azione che però ha un piccolo neo: la centrale operativa sarà costituita nella Marche, a Jesi, che diventa così un vero centro dell’emergenza endoregionale in quanto possiede pure l’elisoccorso, a cui fa riferimento anche la Regione. Tra l’altro a Jesi esiste anche un centro intermodale delle merci che sempre la Regione dell’Umbria, ha in parte finanziato. Difficile pensare che le assunzioni alla centrale operativa del 112 saranno pescate tra i disoccupati dell’Umbria.