Settantacinque anni appena compiuti. Così è finito il cammino terreno di Pippo Paci, dirigente aziendale, esponente politico per la Democrazia Cristiana, cittadino narnese a pieno titolo. Solo i suoi colleghi fuori Narni lo conoscevano con il suo vero nome, Gianni. Se ne è andato dopo una lunga malattia che ha affrontato con il suo sorriso, ben sapendo quello cui stava andando incontro.
È stato per tanti anni un “capoturno” alla Terni Industrie Chimiche. Poi, una volta avvenuto il passaggio di proprietà dall’Eni ad una azienda norvegese, Pippo Paci ha iniziato una carriera sfolgorante, che l’ha portato ai vertici della Società di Nera Montoro, assumendo incarichi di rilevanza nell’intero gruppo industriale, e diventando un esperto sia di energia elettrica che di impianti chimici. Parlare con lui era come sfogliare un atlante: erano davvero poche le località dove non era andato per lavoro. E nella lista non mancavano posti difficili e rischiosi.
Ritornava sempre a Narni e si occupava della sua azienda di famiglia, una fabbrica modernissima di pallet avuta in dote dal padre, che oggi è guidata dal figlio Emanuele.
Lascia la moglie Antonella, due figli e sei nipoti.