L’ospedale di Terni si sta trovando ad affrontare un vera e propria emergenza legata ai ricoveri per l’influenza.
Ci sono stati giorni veramente complicati in cui i pazienti ricoverati al Santa Maria hanno superato di oltre 100 unità i posti letto disponibili.
Ne da notizia l’azienda ospedaliera con una propria nota. Per fare fronte all’emergenza è stato potenziato l’organico medico della trincea, il Pronto Soccorso, la discharge room , come ha dichiarato il dottor Fratini, è stata trasformata in stanza di degenza e gli interventi chirurgici non urgenti sono stati rinviati.
Tutto ciò al fine di limitare i disagi, al minimo, dovuti al sovraffollamento dei reparti.
“Il picco influenzale, infatti – spoiega la nota dell’azienda ospedaliera – è appena arrivato, ma già
nel periodo dal 1 al 10 gennaio gli accessi medi giornalieri al Pronto soccorso erano cresciuti del 6,3% rispetto alla media del 2017, passando da 118,4 a 125,9 ; ma il dato più significativo è che erano cresciuti del 15,8% i ricoveri urgenti da Pronto soccorso (da 33 a 38,3 al giorno), cioè, tra le persone che si presentano al Pronto soccorso sono aumentate quelle che necessitano di ricovero. E l’epidemia influenzale non accenna a diminuire ed anzi è in fase di crescita, come dimostra il picco di accessi al Pronto Soccorso (150) e di ricoveri (circa 50) registrati ieri.
Dopo la criticità registrata l’8 gennaio
con 105 posti letto cosiddetti ‘soprannumerari’ (che comprendono oltre ai letti in corridoio anche i letti aggiuntivi nelle camere di degenza e i pazienti “in appoggio” temporaneo su letti in altri reparti) e le prime misure adottate per gestire il sovraffollamento, il numero complessivo dei letti soprannumerari è sceso a 92 l’11 gennaio e a 75, di cui 6 letti in corridoio, nella giornata odierna, ma la situazione è in continua evoluzione ed è monitorata costantemente.”
“Innanzi tutto abbiamo potenziato l’attività del pronto soccorso assegnando in turno una quarta unità medica, quando possibile . afferma il direttore sanitario del Pronto Soccorso, Sandro Fratini – abbiamo temporaneamente sospeso l’attività della Discharge room, convertendo la sala in stanza di degenza e assegnando posti letti aggiuntivi alla geriatria, che oggi può contare su 32 posti letto complessivi. Abbiamo inoltre ridotto l’attività chirurgica programmata, preservando naturalmente insieme alle urgenze anche tutti gli interventi di chirurgia maggiore e quelli oncologici; nel periodo che va dal 10 al 19 gennaio abbiamo così pianificato una riduzione settimanale di circa 80 ricoveri di chirurgia programmata”.
“Infine – conclude il dottor Fratini – abbiamo previsto la possibilità di mantenere in funzione l’area di degenza di Week surgery, come avvenuto nel weekend del 13-14 gennaio, per assicurarci la disponibilità di altri posti letto. Qualora la situazione dovesse ulteriormente peggiorare, la direzione è ovviamente pronta a prendere ulteriori provvedimenti per la migliore gestione possibile del sovraffollamento”.