Continua nella seconda commissione regionale l’iter di approfondimento del Disegno di legge, di iniziativa della Giunta regionale che prevede ‘Misure urgenti per la transizione energetica e la tutela del paesaggio umbro’.
Nella seduta odierna, su richiesta di Laura Pernazza (FI) e Nilo Arcudi (Tp-Uc), condivisa poi da tutti i commissari, sono stati invitati in audizione, il presidente di Anci Umbria, quelli delle due Province di Perugia e Terni, il coordinatore della Rete delle professioni tecniche e rappresentanti di Associazioni di categoria.
Dagli interventi sono emerse alcune indicazioni tecniche e proposte sostanziali riguardanti alcuni punti dell’articolato.
Tra le proposte definite “migliorative” per l’efficacia della legge, oltre quella di evitare qualsiasi forma di corto circuito normativo tra il Governo e la Regione, la predisposizione di una mappatura concernente le aree idonee e non idonee ad ospitare gli impianti; uno studio per stimare con precisione il fabbisogno energetico attuale e futuro; la necessità di strumenti di carattere urbanistico per arginare i grandi impianti.
È stata sottolineata l’importanza del ruolo delle Cer (Comunità energetiche rinnovabili) sia a livello economico che sociale. Rispetto all’utilizzo delle fonti rinnovabili ricomprese nel Disegno di legge per il raggiungimento degli obiettivi, si è registrata la netta contrarietà del Presidente della Provincia di Terni, Stefano Bandecchi che ha invitato la Regione a puntare su una centrale nucleare di media dimensione.
“Non credo che la salvezza dell’umanità possa passare attraverso i pannelli solari – ha sostenuto Bandecchi nel suo intervento – La Provincia di Terni non vuole né pannelli solari, né eolici, ma una centrale nucleare, perché rappresenta la miglior risposta in fatto di energia pulita e rientra nel green. Per questo chiederò subito un incontro tra Provincia di Terni e Regione insistendo sulla realizzazione a Terni di una centrale nucleare media che potrebbe garantire l’energia necessaria non solo a Terni e all’intera Umbria ma, con gli attuali consumi, anche alla Toscana e al Lazio. Sarebbe una centrale nucleare i cui costi potrebbero essere spalmati in più di trenta anni. Questa legge va rivista alla base perché non è idonea. Noi non intendiamo dare l’assenso per pannelli solari o per l’eolico. Vengono previste troppe aree idonee che vanno a cozzare contro le strategie di sviluppo turistiche da dove arriva un fatturato importante.
L’Umbria – ha concluso Bandecchi – non distrugga se stessa e le sue prerogative commerciali e agricole strategiche. Con i pannelli solari non si va da nessuna parte e questo l’ho detto anche all’intero Governo”.