Esposti all’amianto, licenziati e anche senza benefici previdenziali: i lavoratori delle fabbriche della Thyssenkrupp di Terni, della SGL Carbon di Narni, delle Officine Grandi Riparazioni di Foligno e degli altri grandi siti umbri sono stati discriminati rispetto a quelli degli stessi gruppi industriali che svolgevano le stesse mansioni in altre zone d’Italia.
Su quella che l’Osservatorio Nazionale Amianto ritiene una “inaccettabile ingiustizia”, il presidente Ezio Bonanni sarà ascoltato il prossimo lunedì 18 luglio dalla II Commissione permanente della Regione Umbria, presso la sede dell’Assemblea legislativa di Palazzo Cesaroni, alle ore 11.30.
I benefici riconosciuti dal Governo per lavoratori esposti ad amianto in diversi siti industriali italiani, tra cui quelli della Thyssenkrupp di Torino fino alla data del 2 ottobre 2003, non sono stati invece previsti per i lavoratori dei siti dell’Umbria, per i quali i benefici si fermano alla data del 31 dicembre 1992, nonostante l’amianto sia rimasto presente fino a tempi molto più recenti.
“Il diritto ai benefici amianto non può essere una gentile concessione, frutto di una concezione del diritto come speciale concessione del feudatario. Invochiamo – ha affermato Bonanni – l’applicazione del principio di eguaglianza. La discriminazione di cui sono vittime i lavoratori umbri è inaccettabile e il beneficio amianto deve essere anche a loro riconosciuto fino al 2 ottobre 2003, tanto più tenendo conto che i lavoratori di identici siti in altre regioni hanno ottenuto il riconoscimento fino a quella data e quindi c’è stato un prepensionamento quasi completo di tutti i lavoratori dell’amianto”.
L’audizione urgente fissata dalla Commissione, è “un primo passo importante da parte della Regione dell’Umbria per portare alla luce anni di silenzio”, ha aggiunto l’avvocato Bonanni che parteciperà insieme al Coordinatore Regionale ONA in Umbria, Niccolò Francesconi, esperto in criminologia clinica.
I lavoratori umbri, sostenuti dall’associazione Osservatorio Nazionale Amianto hanno chiesto al Premier Renzi, e al Ministro del Lavoro Poletti, di sanare questa ingiusta discriminazione, e di ripristinare lo stato di legalità. “Il riconoscimento dei benefici contributivi per esposizione ad amianto, fino al 2 ottobre 2003, porterebbe al prepensionamento di lavoratori che sono stati già esposti ad amianto per decenni e sono stati penalizzati dall’introduzione delle nuove norme della Legge Fornero, e quindi rischiano di non poter mai godere della pensione, in quanto verranno falcidiati prima di raggiungere l’età pensionabile alla soglia dei 70 anni”, ha spiegato ancora l’avvocato Bonanni.