La Procura di Perugia ha scoperto una organizzazione che operava sistematicamente nella pianificazione di matrimoni fittizi che servivano soltanto all’ottenimento del permesso di soggiorno quinquennale agli extracomunitari coinvolti, soprattutto nord africani.
La Procura perugina ha inviato 13 avvisi di conclusione dell’indagine con cui si contesta il reato di falsità ideologica in atto pubblico.
L’indagine è stata condotta dai carabinieri della compagnia di Orvieto che hanno arrestato un tunisino di 40 anni, ritenuto il referente dell’organizzazione, e portato all’obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria di tre donne e un uomo che risiedono tra le provincie di Terni e Siena.
La complessa ed articolata attività investigativa – che ha preso avvio a gennaio 2024 dalla denuncia sporta alla stazione carabinieri di Fabro da un maghrebino – ha permesso di individuare l’organizzazione , attiva tra le province di Terni, Perugia e Siena.
La Procura ha spiegato in una nota che gli extracomunitari versavano somme superiori ai 10 mila euro, in contanti e con bonifici da meno di mille euro attraverso canali internazionali.
Le nozze venivano celebrate nei comuni di Chiusi e Fabro , con cittadini italiani che dichiaravano falsamente di essere animati dalla volontà di costruire un rapporto coniugale stabile mentre in realtà – secondo l’accusa – agivano unicamente per lucro.
Sono sette i cittadini maghrebini favoriti dall’organizzazione, già individuati nel corso dell’indagine.