Pessimismo sul futuro dell farmacie comunali a Terni. A prescindere dalla volontà del Comune di Terni di volersene disfare attraverso la privatizzazione. Pessimismo perché, a fronte di scelte sbagliate (così sostiene la CGIL) da parte del Comune, le Farmacie si avviano prima ancora che alla privatizzazione, al default.
Scelte sbagliate come quella di ridurre drasticamente il personale impiegato, a partire dalla metà del 2016. Ciò ha comportato una riduzione degli orari di apertura e dei servizi erogati.
“Le farmacie pubbliche – secondo il sindacato – hanno così perso clienti e fatturato e il loro bilancio è tornato in perdita”.
E dire che l’esempio di Terni era stato seguito in altre città dell’Umbria, Perugia, Foligno e Spoleto dove “si ritiene che debbano svolgere in pieno il loro ruolo sociale , come stabilisce la legge”.
Senza considerare che il Piano Industriale attuato aveva prodotto, nel 2015, mezzo milione di euro in più di fatturato e portato alle Farmacie pubbliche 16 mila nuovi clienti.
“Ora il treno delle farmacie comunali si trova collocato in discesa per effetto delle decisioni del Comune, ed è senza freni, con il rischio che a fine anno si arriverà ad un default irreparabile e alla messa in liquidazione presso il Tribunale. A quel punto le Farmacie comunali Terni potranno essere acquistate a prezzi stracciati”.
Per questo motivo la Filcams CGIL ha prodotto “nuove memorie al Ministero, alla Corte dei Conti e al Tar dell’Umbria”.