“Non può non essere evidenziato come vi siano alcuni segnali, probabilmente generati dalla situazione di incertezza, che destano preoccupazione:
1) dipendenti che si dimettono volontariamente soprattutto nelle categorie operai ed impiegati
2) problematiche che permangono nei rapporti con le ditte terze del territorio
3) la TCT che di fatto ha chiuso con tutti i dipendenti in cassa integrazione a zero ore, sino al 31/12/24 con le conseguenti ripercussioni su tutta la funzionalità del settore tubificio
4) la produzione di AST che nel 2023 si attesterà sotto il milione di tonnellate (limite che era ritenuto come livello minimo per garantire lo stato di salute dell’ azienda).
Ritengo indispensabile che il consiglio comunale sia protagonista nell’ azione di stimolo e sollecito, volta alla conclusione rapida, di questa fase di incertezza e criticità. In tal senso presenterò un atto di indirizzo al consiglio comunale che vorrà impegnare il sindaco di Terni ad attivarsi per una riapertura immediata del tavolo al ministero delle Imprese e del Made in Italy, con tutte le istituzioni locali e le sigle sindacali, al fine di riprendere con il gruppo Arvedi quel percorso virtuoso annunciato nel consiglio comunale aperto del 3/3/2022, uscire dall’ attuale stallo e addivenire ad una rapida presentazione dell’ accordo di programma e di un piano industriale utile alla crescita integrata dell’azienda e del territorio”.
E’ quanto scrive in una nota il capogruppo di Forza Italia a Palazzo Spada Francesco Ferranti.
“Desta motivo di preoccupazione – aggiunge Ferranti – che non può essere sottaciuto, il fatto che all’incontro del 16 ottobre alla presenza del sindaco di Terni e della presidente della regione, richiesto dai sindacati e prontamente convocato dalla regione, non vi fosse la rappresentanza della proprietà di AST a fornire delucidazioni e rassicurazioni. Ad oggi né il comune capoluogo Terni né la regione dell’ Umbria, né le sigle sindacali, hanno documentazioni concrete da valutare propositivamente in merito all’ accordo di programma e al piano industriale e quindi non vi sono certezze sulle partite focali sulle quali questi dovranno essere redatti, ovvero:
infrastrutture, energia e politiche e misure ambientali.
Questa situazione – scrive ancora Ferranti – genera incertezza che si ripercuote sulle attività industriali di AST, sulla produttività dell’ industria ed ha ricadute sui livelli occupazionali, in un territorio ove non è possibile sostenere un ulteriore depotenziamento.
Diviene a questo punto fondamentale, dopo 20 mesi, riportare la vicenda nel suo complesso all’ interno di un cronoprogramma certo attenzionato e garantito nei suoi passaggi dal tavolo del ministero delle Imprese e del Made in Italy. Una nuova convocazione del tavolo al ministero per far ripartire un’interlocuzione fattiva con il gruppo Arvedi, alla presenza anche della regione, dei sindacati e del comune è il percorso irrinunciabile da attivare nell’ immediato”.
In proposito Ferranti ha annunciato , come già scritto, la presentazione di un atto di indirizzo in consiglio comunale.