Il Comitato Direttivo della FIOM-CGIL di Terni, riunitosi ieri, “riconferma il giudizio complessivamente negativo in merito alla proposta di modifica costituzionale proposta dal Governo che vedrà una consultazione referendaria nei mesi prossimi”. Il governo non ha ancora fissato la data.
Il Comitato Direttivo della FIOM-CGIL di Terni “condivide a pieno e fa proprie le valutazioni contenute nel documento dell’assemblea generale della CGIL nel quale si giudica tale riforma una occasione persa per introdurre quei necessari cambiamenti finalizzati a semplificare il funzionamento delle istituzioni.”
In una nota, il sindacato sottolinea “un evidente rischio di concentrazione di poteri e delle decisioni nelle mani di pochi senza migliorare e garantire stabilità della governabilità né tanto meno coinvolgimento in processi democratici dei cittadini. Noi siamo per modificarla la Costituzione – aggiunge la Fiom-CGIL – ma non in questo modo e non in questa direzione; siamo soprattutto per modificarla insieme con un coinvolgimento e con una condivisione di tutti orientata a migliorare il funzionamento delle istituzioni e garanzia “democratica” per tutti i cittadini.”
Pertanto , quello della FIOM-CGIL di Terni è un “no convinto” al Referendum costituzionale.
E, pur non aderendo a nessun comitato per il NO al fine di preservare la propria autonomia, il sindacato intende “promuovere e favorire tra i lavoratori ed i cittadini la partecipazione al voto con iniziative necessarie ed utili a far prevalere il NO al referendum.”
La FIOM-CGIL di Terni, infine, ritiene “non di secondaria importanza l’esito sul referendum costituzionale anche in vista dei futuri referendum sul lavoro, per i quali la CGIL ha raccolto le firme ed è soggetto promotore degli stessi, attraverso i quali intendiamo modificare gli aspetti negativi introdotti dal JOB-ACT.”
Lo stesso direttivo ha poi approvato un ordine del giorno nel quale si è deciso di devolvere , in favore delle popolazioni colpite dal terremoto, un’ora lavorativa e ulteriori iniziative verranno promosse nei prossimi giorni.
Infine è stato deliberato e approvato all’unanimità, “di devolvere una parte consistente della somma economica destinata alle tradizionali “strenne natalizie”, per i nostri iscritti , nel fondo nazionale per la ricostruzione”.