Avanzo di esercizio al 31 dicembre scorso superiore di oltre 7,7 milioni di euro rispetto all’anno precedente, che ammonta complessivamente a 30,2 milioni di euro, il patrimonio netto è di 266.891.752 milioni di euro. Il fondo stabilizzazione erogazioni ammonta a fine esercizio 2021 a complessivi 14.188.215 euro. Le disponibilità erogative per il 2022 ammontano a 16.959.439 euro.
Sono i numeri del bilancio consuntivo 2021 della Fondazione Cassa di Risparmio di Terni e Narni.
“Un bilancio di grandi soddisfazioni, ha commentato il presidente Luigi Carlini, perché è un altro bilancio record. Possiamo scaricare sul nostro territorio erogazioni per 16 milioni e 900 mila euro. Tra l’altro abbiamo incrementato il patrimonio che è diventato dice 227 milioni. Abbiamo anche pensato al futuro, il consiglio di amministrazione ha fatto sì che il fondo stabilizzazione erogazioni possa essere rimpinguato oltre 14 milioni di euro. Questo porta la possibilità per la Fondazione di poter dare erogazioni per altri 2/3 anni qualora non ci fossero utili di esercizio. Utili di esercizio che invece nel 2023 già in ipotesi ci sono perché ad oggi noi possiamo basarci su dei dividendi azionari per oltre 10 milioni di euro. Quindi le prospettive sono buone.”
I fondi ci sono, ma mancano i progetti. Non ha avuto peli sulla lingua il presidente Carlini nell’imputare a Regione e Comune di Terni la mancanza di progettualità a lungo termine.
“Dal territorio ci aspettiamo delle importanti progettualità per poter dare inizio alle grandi opere che interessano i cittadini. I nostri stakeholders pubblici, soprattutto mi riferisco all’azienda ospedaliera e al comune di Terni devono portare avanti quelle progettualità che oltre ai bandi e alle altre iniziative che possono caratterizzare l’azione della Fondazione possano consentire di mettere a terra tutte le risorse che sono disponibili. Bisogna trovare tutti insieme il modo per spendere proficuamente queste risorse.”
E al riguardo è intervenuto anche il socio della Fondazione Carit Ulrico Dragoni lamentando una certa riluttanza del sindaco Leonardo Latini a proposte riguardanti grandi opere per la città. Non solo Comune, come dicevamo, ma anche la Regione. Carlini e Dragoni hanno puntato il dito sull’ospedale evidenziando la differenza di servizi tra quello di Terni e quello di Perugia. Il Santa Maria potrebbe avere in Roma un bel bacino, invece ‘si vive alla giornata, in un clima di continua emergenza. Terni ha bisogno di una nuova azienda ospedaliera per essere efficiente ed attrattiva.’
Intanto, però ci sono progetti importanti da portare avanti.
“Il restauro delle mura medievali dell’anfiteatro e quello tanto caro ai soci, ossia il progetto Water Way: mettere in collegamento teleferico attraverso le condotte forzate piazzale Byron con i Campacci delle Marmore. Così da mettere a sistema la Cascata con il lago di Piediluco, bellezze naturalistiche che possono richiamare i visitatori, che non sia più un turismo mordi e fuggi, ma possa consentire di fare delle lunghe permanenze nel nostro territorio.“