Francesco Ghirelli si è dimesso da presidente della Lega Pro incarico che ricopriva dal 2018. Ghirelli si è dimesso dopo che è stato bocciato il suo piano di riforma dei campionati della serie C. Servivano 40 sì affinché la proposta venisse approvata: e invece i pur 34 voti favorevoli dell’assemblea non hanno consentito al progetto di vedere la luce (24 sono stati i contrari).
“Va preso atto del voto – ha commentato Ghirelli – senza se e senza ma, la proposta è stata respinta. Nessun commento da parte mia come è doveroso nel gioco democratico”. Una proposta, la sua, che, qualora fosse stata approvata, avrebbe visto la Serie C passare a sei gironi con 10 squadre ciascuno, con le cinque migliori classificate poi in un gruppo promozione composto da dieci squadre e da tre gironi, e le cinque peggiori classificate in una poule retrocessione.
Sarebbero scomparse le promozioni dirette a vantaggio della formula dei playoff. Una svolta cui Ghirelli teneva molto.
“Ho spinto a dare, con il fare la riforma del format, anche un segnale al Paese, in senso opposto alla negatività – ha detto ancora annunciando le dimissioni – ad investire per cambiare trend, per passare da una situazione certa, negativa ad una sfida per tornare a sorridere e produrre risorse. La Serie C è un campionato bellissimo, pieno di storia, emozione. Ha un urgenza a cui dover dare una risposta, indicare un progetto forte di sostenibilità economica e di ripresa di contatto con i giovani. Se non lo fa, sarà esposta ad incursioni”. Ma il progetto, indubbiamente innovativo, è stato bocciato, dunque a Ghirelli non è rimasto altro che dimettersi.